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Crisi finanziarie e mercati finanziari – parte prima
I mercati finanziari come molte attività connesse alla sfera umana , alla natura, allo stesso cosmo sono legati a fenomeni che si alternano ad intervalli più o meno regolari. La ciclicità di un determinato evento è parte integrante della manifestazione dell’ evento stesso, in virtù , proprio, dell’alternarsi di queste espressioni ricorrenti. Se non esistesse la regolare periodicità dell’inverno e della primavera, non avrebbero ragione di esistere l’estate e l’autunno, ossia le stagioni stesse. Inoltre, basta pensare alle stretta correlazione di regolarità tra le fasi lunari e l’ andamento delle maree sulla terra. Questo significa che esiste uno stretto collegamento tra la periodicità di un determinato evento e la genesi di un altro evento periodico, ossia all’interno di un fenomeno che si ripete in modo ricorrente esistono altre manifestazioni regolari.
I fenomeni ciclici, e non solo, accadono secondo un ordine ben prestabilito che separa il passato dal futuro in un rapporto causa ed effetto. Gli stessi processi fisiologici umani sono scanditi dai cosiddetti cicli circadiani, esempio l’alternanza dei ritmi sonno-veglia che regolano il nostro organismo. Ogni evento segue il suo corso con una ciclicità più o meno regolare : il giorno e la notte, la luce e il buio, l’inverno e l’estate, l’espansione e la contrazione dell’economia, l’euforia e il panico nei mercati finanziari. Anche i dispositivi di misura fabbricati dall’uomo per misurare il tempo funzionano in modo ciclico e periodico. La lancetta dei secondi dell’orologio torna dopo 60 secondi allo stesso punto, così la stessa cosa per la lancetta dei minuti, quella delle ore invece lo fa ogni mezza giornata. Il modo con il quale misuriamo meccanicamente il tempo è esattamente periodico perché ad intervalli regolari si torna sempre con precisione al punto di partenza.
Il famoso Giovanbattista Vico affermava che in natura il concetto di ciclicità è evidente: la luna, il sole, le stagioni, le maree, si ripetono da miliardi di anni e sempre con lo stesso ritmo che si può affermare essere costante. Se si volesse disquisire sulla ciclicità degli eventi, si potrebbe obiettare se esista veramente una ciclicità degli eventi oppure non sia solo il bisogno dell’uomo di voler controllare ogni cosa e di ridurre tutto alla ragione. Di sicuro la periodica ciclicità racchiude, da parte di chi osserva il fenomeno, una razionalizzazione degli eventi in questione, e certamente la logica umana cerca sempre un ordine di causa/effetto nei fenomeni che si presentano.
In economia, il ciclo economico è costituito da oscillazioni più o meno ampie e regolari attorno ad un trend. Le fluttuazioni economiche sono caratterizzate dall’alternarsi di fasi di espansione e di recessione. Infatti ad un periodo di espansione dell’economia si alterna sempre un periodo di minore crescita o di depressione e viceversa, in modo che la dinamica appena descritta sia tipo oscillatorio attorno ad un valore definito medio. Ad un ciclo solitamente è associato un trend, che caratterizza la fase in questione per un determinato periodo di tempo. I mercati finanziari, catalizzatori di emozioni umane come la paura, la rabbia, l’ avidità, costituiscono un esempio della ciclicità dei prezzi degli asset azionari. Infatti quando la domanda per un determinato titolo prevale sull’offerta, allora il prezzo di quel asset intraprende un trend costantemente al rialzo (mercato bull); mentre in altri momenti in cui la pressione delle vendite si impone sugli acquisti, allora i prezzi delle attività finanziarie sono destinati a seguire un andamento decrescente (mercato bear).
Esistono, poi situazioni estreme, che sfuggono al controllo della razionalità umana. L’euforia e il panico in borsa sono espressioni di un’ eccessiva irrazionalità da parte dell’intero sistema finanziario.
Ma si sa, gli eccessi sono destinati in qualche modo a terminare e l’irrazionalità presente sul mercato in un determinato momento può venire in qualche modo interrotta in maniera brusca e repentina. I mercati finanziari sono come elastici, più li tiri, più accumulano energia al loro interno, che verrà prima o poi dispersa violentemente all’intero sistema, con la conseguenza che milioni di investitori, nei momenti di forti cadute dei mercati, come sta avvenendo in questi giorni di marzo del 2009, perdono la testa e allo stesso tempo anche tantissimi soldi. Mentre quegli operatori che hanno imparato dalla storia dei mercati finanziari e usano la razionalità, lasciando da parte l’emotività, possono ottenere guadagni mentre il mercato è in panne.
Può sembrare una banalità, ma molte volte, si è portati a pensare, che una determinata tendenza al rialzo oppure al ribasso possa perdurare per un tempo relativamente lungo, anzi quasi all’infinito. Certo la psiche umana tende, comunque, ad abituarsi alla persistenza di un determinato movimento, e fa, comunque fatica, quasi si impigrisce, a pensare al contrario di quello, che sta invece succedendo in quel momento in un determinato contesto. Basta pensare a quei momenti di grande euforia, che talune volte serpeggia sui mercati azionari e la maggior parte di noi, pensa che ad ogni rialzo, seguirà un rialzo ancora più grande, quasi senza fine. E comunque sappiamo sempre a posteriori, come è andata a finire. Ma il mercato non è fatto solo di rialzi, infatti quando il panico prende il sopravvento sulla razionalità degli operatori, allora in maniera irrazionale si pensa, che tutto il mercato continuerà a crollare per mesi se non per anni.
La storia è piena di insegnamenti, dai bulbi di tulipani, alla bolla del Mississippi, ai titoli tecnologici della new economy. Ma i mercati finanziari piegano l’ignoranza e l’avidità. Nei mercati, come nella vita , tutto ha un inizio, ha una sua persistenza nel tempo, più o meno regolare, e tutto ha un fine e questa alternarsi di fasi di espansione e di contrazione, ci dimostra , che nessuna forza è destinata a perdurare nel tempo.