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Investimenti sostenibili, quando il valore non è solo etico

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Diciamocelo senza ipocrisia, associare l’elemento etico alle dinamiche tipiche dei mercati finanziari è cosa che, specie alla luce dell’ultima crisi finanziaria (iniziata idealmente con il caso subprime), porta alcune persone a storcere un po’ il naso. La verità però è che questo connubio è figlio invece proprio della crisi; l’assistere a episodi frequenti di moral hazard, ha messo in evidenza la necessità di dare una svolta etica al mercato, su questo non ci piove.

 
Una svolta che si traduce nella volontà di aprire il palcoscenico a nuovi attori e nuovi prodotti, il tutto all’insegna di una rinnovata concezione degli investimenti, dove a valere non è solo il valore finanziario di un impiego, ma anche quello sociale. E’ emersa quindi una domanda (e una conseguente una offerta) di stampo sostenibile, rafforzata proprio dalle buone performance degli strumenti sri (socially responsible investing) nei momenti di shock dei mercati (e si sa quanto sia preziosa e ricercata la decorrelazione di questi tempi).
 
Tutta questa premessa serve a introdurre la cornice nella quale si colloca l’appuntamento milanese della scorso 16 giugno 2016 presso gli uffici di BNP Paribas in Piazza San Fedele, dove la Banca Mondiale (rappresentata personalmente da Arumna Oteh, vice president and treasurer, Heike Reichelt, head of investor relation and new products e Carlo Segni, lead financial officer) si è presentata in Italia per promuovere i suoi progetti sostenibili, in particolare l’offerta delle ultime obbligazioni per lo sviluppo sostenibile, frutto della cooperazione con Bnp Paribas (in calce trovate uno schema riassuntivo di tutte le collaborazioni) e disponibili per il mercato retail italiano (il cui collocamento si chiude lunedì 23 giugno).
 
Le Obbligazioni Banca Mondiale Tasso Misto Giugno 2026 (ISIN XS1410230806) sono in dollari statunitensi sono un titolo di debito emesso nell’ambito del programma globale diemissione di titoli di debito della Banca Mondiale, che si impegna a rimborsare il 100% del capitale investito in Dollari Statunitensi e a corrispondere agli investitori le cedole fisse per il primo anno ( 2,35% lordo) e le cedole variabili (tassolordo USD libor 3m, con un minimo del 0% e un massimo del 2,35%) dal secondo anno fino alla scadenza. Il valore nominale è di 2000 dollari statunitensi con una commissione per il collocamento e la promozione delle obbligazioni corrisposta alle banche collocatrici pari a un importo massimo del 2,50% del valore nominale. La quotazione avverrà su Borsa Italiana (da qui la presenza alla conferenza di Pietro Poletto, head of fixed income markets di Borsa Italiana) con Dealer Bnp Paribas e co-dealer banca Akros Spa.
 
Insomma se il valore etico è chiaro, non resta che fare luce sull’aspetto finanziario degli investimenti etici. Già perché se all’inizio del pezzo ci eravamo concentrati sull’importanza emotiva di questo genere di impieghi nella genesi della domanda, vero è anche che un investimento sostenibile può essere un buon investimento al di là degli aspetti meramente etici. Tuttavia l’apprezzamento di questo genere di strumenti rimane forse ancora troppo ancorato alla mera valutazione morale (a dimostrarlo ci sono i risultati del nostro sondaggio); come fare dunque a trasmettere i diversi vantaggi che può avere un prodotto del genere (non solo etici appunto?
 
La migliore via è quella di una esposizione completa al cliente dei benefici economici dello strumento in oggetto, evitando di limitarsi a parlare esclusivamente di massimi sistemi (per quanto siano molto più nobili).  A margine dell’evento, la redazione di ProfessioneFinanza ha deciso di approfondire proprio questo tema con Stefano Sbranchella, head opf global markets italy di BNP Paribas Corporate & Institutional Banking. Ecco cosa ci ha risposto.
 

 
 
 
 
 
 
 

  

16/06/2016 | Categorie: Finanza personale Firma: Redazione