NEWS

Il ruolo del market place landing nel settore del CREDITO

Immagine di anteprima

Oggi, il sistema finanziario tradizionale è in fase di test: sul lato azionario, le piattaforme di crowdfunding sono in competizione con la tradizionale industria degli investimenti. Mentre dal punto di vista creditizio, modelli finanziari alternativi stanno attaccando l’industria bancaria tradizionale. Il finanziamento alternativo si è sviluppato in forme diverse grazie a innovativi processi di accesso al credito diretto, come il market place lending (Mpl), che è oggi l’evoluzione del prestito peer-to-peer (P2PL).

Cruciale per lo sviluppo del Mpl è stata la crescita del venture capital (Vc). Secondo TechCrunch, solo nel 2015, sette dei maggiori player in Mpl negli Stati Uniti avevano raccolto 2 miliardi di dollari in growth capital con valutazioni comprese tra 1 miliardo e 3,5 miliardi di dollari. Nel 2014 due dei maggiori finanziatori statunitensi, Lending Club e OnDeck sono stati valutati rispettivamente 9 miliardi e 1,3 miliardi di dollari. Nel gennaio 2017, Funding Circle, uno dei maggiori operatori di Mpl del Regno Unito, ha raccolto 100 dollari in growth capital da fondi leader nel VC come Accel Partners e Index Ventures, valutando la società oltre 1 miliardo di dollari.

Alla base del successo di questi modelli di finanziamento alternativi c’è la capacità di fornire capitale a una nicchia di mercato garantendo a investitori privati tassi di rendimento più elevati rispetto ai regimi tipici dei depositi bancari. Di recente, start-up P2PL hanno attirato capitale da parte degli investitori istituzionali, banche incluse, per la loro capacità di sapersi trasformare da piattaforma peer-to-peer in propri market place, ponendo le basi per il successo di queste nuove forme di investimento.

Il successo dei Mpl può essere ricondotto alla perfetta combinazione tra un business model redditizio e l’essere una valida alternativa al tradizionale sistema bancario. Che ci crediate o no, il modello di business P2PL è nato secoli fa. Il prestito sociale, che potrebbe essere considerato l’antenato del P2PL, è stato l’esempio più importante di circolazione dei capitali in Europa fino al 20esimo secolo, quando individui e piccoli commercianti diedero vita a prestiti di capitali attraverso una rete privata di conoscenze. Nel secolo scorso, tuttavia, quando il sistema bancario ha cominciato a emergere, le istituzioni bancarie hanno iniziato a centralizzare il mercato del credito agendo in qualità di intermediari, e dando vita al più importante sistema finanziario.

Il consolidamento del settore ha poi determinato la crescita dimensionale delle banche, aumentandone il loro potere contrattuale nei confronti dei depositari e dei clienti stessi, spingendo allo stesso tempo gli investitori privati nel trovare soluzioni alternative. Soluzione che è arrivata nel 2005, quando Zopa – start-up londinese – è nata con l’intento di ridurre lo “spread” tra il costo del finanziamento e gli interessi applicati attraverso una piattaforma online in grado di mettere in collegamento finanziatori privati ​​e richiedenti finanziamenti.

Infatti, il Mpl è comunemente descritto come il prestito tra richiedenti e finanziatori che si incontrano in un market place virtuale. I finanziatori si assumono direttamente il rischio di inadempienza sui prestiti concessi all’interno di un modello in cui non esiste alcun tipo di sfruttamento da parte della piattaforma Mpl. Le piattaforme agiscono quindi solo come “loan originators”, disintermediando il processo e by-passando le istituzioni finanziarie.

Inoltre, le piattaforme Mpl si differenziano per processi burocratici più snelli e tecniche di valutazione del credito innovative. Una struttura più snella dei costi consente a Mpl di servire anche coloro che necessitano di tagli dimensionali minori e che tipicamente richiedono prestiti compresi tra 5.000 e 35.000 dollari (personali) o 50.000 e 100.000 dollari (Pmi). Il tasso di interesse richiesto è la combinazione del tasso di interesse reale del mercato (costo del capitale) e le fee richieste dalla piattaforma.   Riducendo i costi delle agenzie ed eliminando l’intermediazione, le piattaforme Mpl sono più flessibili sia in termini di spese operative che di risposta rispetto alle istituzioni finanziarie tradizionali. L’obiettivo ultimo è un rendimento più elevato per i finanziatori e un tasso di interesse più basso per coloro che hanno ottenuto il finanziamento, la qualità e la velocità di servizio per entrambi e la capacità di servire il segmento di prestito e credito di piccole dimensioni ignorato dalle banche.

Inoltre, i creditori percepiscono che le Mpl sono più responsabili e socialmente sensibili rispetto alle banche convenzionali. Il vero punto di svolta per il P2PL è stato il credit crunch dopo il 2008, quando il nuovo modello di business è stato in grado di rovesciare lo scetticismo iniziale e crescere in maniera esponenziale.

La crisi del 2008 ha avuto tre effetti significativi sul sistema finanziario aprendo interessanti opportunità per le piattaforme P2PL:
1. ha aumentato le avversità al rischio da parte delle banche nel fornire capitali sia alle imprese che agli individui, a causa di nuove normative più rigide (Basilea III);
2. ha portato le banche centrali a rallentare la politica monetaria per iniettare liquidità nel sistema finanziario, riducendo i costi di finanziamento per le istituzioni finanziarie che hanno di conseguenza ridotto i tassi di interesse verso i prestiti;
3. ha spinto i finanziatori e gli investitori a richiedere massima trasparenza nei loro investimenti.

Le piattaforme P2PL soddisfano pienamente i nuovi desiderata degli investitori privati ​​e potenziali mutuatari: forniscono liquidità, soprattutto a coloro che vengono trascurati dalle istituzioni finanziarie; consentono agli investitori privati ​​di beneficiare di rendimenti più elevati in un mercato in cui i tassi di interesse sono al minimo storico; permettono di avere una visione diretta sull’investimento.

Il mercato Mpl 
Il successo dei market place lending può essere facilmente misurato attraverso il tasso di crescita esponenziale registrato negli ultimi cinque anni in tutto il mondo. L’indicatore più comune per la domanda di credito è l’importo annuale dei prestiti originati. Nel 2015 la domanda globale di prestiti diretti è salita a 180 miliardi di dollari (Liberium), con la Cina ha rappresentato la quota maggiore con 157 miliardi di dollari.
In particolare, secondo un recente studio di Deloitte, nel 2015 il mercato Mpl negli Stati Uniti ammontava a 22,7 miliardi di dollari, crescendo del 163% rispetto al 2011; nel Regno Unito – il più grande mercato Mpl in Europa – ammontava a 2,7 miliardi di sterline, con una crescita del 134%; e in Europa – escluso il Regno Unito – è pari a 670 milioni di euro, 114%.     
L’elevata crescita dei tassi può essere spiegata dalla rapida espansione in termini di piattaforme Mpl e di prestiti originati per piattaforma.
Secondo Kpmg, entro la fine del 2015, solo il Regno Unito contava più di 90 piattaforme diverse, mentre il resto dell’Ue oltre 200. Con l’espansione del mercato, diverse piattaforme si sono sviluppate sfruttando diversi canali verticali e oggi le piattaforme Mpl mirano a intercettare sia la domanda lato retail che business attirando creditori sia privati che istituzionali.
Kpmg ha calcolato che nel 2015 circa il 25% dei finanziamenti attraverso piattaforme P2PL in Europa (escluso il Regno Unito) derivava da investitori istituzionali.

Modello di business e vantaggio competitivo dei Mpl 
Anche le banche hanno intercettato il potenziale degli Mpl: JP Morgan ha sviluppato una partnership strategica con OnDeck, mentre Bbva, Credit Suisse e lo stesso JP Morgan hanno anche partecipato a uno dei turni di finanziamento di Prosper. Contemporaneamente, le piattaforme Mpl stanno iniziando a impegnarsi nel fornire servizi strettamente bancari come ad esempio la cartolarizzazione degli asset. Nel 2013, SoFi, una piattaforma Mpl basata negli Stati Uniti, ha venduto il primo esempio di prodotto cartolarizzato con un’offerta di 152 milioni di dollari. Inoltre, nel 2017, la stessa piattaforma ha acquistato la banca online californiana Zenbanx.

Per quanto sicuro possa sembrare il modello di business nasconde però qualche trappola. Gli investitori Mpl sono soggetti a rischio credito, proprio come le banche, oltre al fatto che alcune piattaforme non offrono la possibilità di scegliere singoli prestiti, ma offrono invece "set" di prestiti pre-selezionati ponderati al rischio e altri criteri delineati dall’investitore. Nel 2016, Lending Club ha venduto prestiti che non sono stati conformi ai criteri degli investitori, il risultato è stato non solo il crollo dei prezzi delle azioni della piattaforma sul mercato azionario statunitense (fonte Reuters), ma anche l’improvvisa realizzazione della necessità di dotarsi di una regolamentazione. Oggi, i legislatori hanno affrontato Mpl in vari modi.
L’Autorità di Gestione Finanziaria (Fca) nel Regno Unito ha trattato gli Mpl come una nuova asset class interpretando gli Mpl come un’alternativa al credito piuttosto che una sostituzione del credito, creando così le licenze di registrazione ad hoc. Nell’Ue, secondo Deloitte, il Mpl è soggetto a regolamentazione a livello nazionale. Alcuni Paesi, tra cui la Francia, hanno introdotto disposizioni specifiche riguardanti aspetti quali la divulgazione, la due diligence e la valutazione del merito creditizio. A livello paneuropeo, la Cmu voluta dalla Commissione europea ha portato un’interessante iniziativa che sottolinea il ruolo che i Mpl potrebbero svolgere per aiutare le Pmi a diversificare le loro fonti di finanziamento, spingendo così i membri ad abbracciare l’approccio Fca.
Negli Stati Uniti, a livello nazionale, le piattaforme sono state obbligate a registrarsi presso la Securities&Exchange Commission per consentire agli investitori retail di investire il loro capitale privato. Tuttavia le piattaforme devono rispettare le norme locali, che in alcuni casi non consentono agli investitori retail di prestare denaro alle Pmi.

La prospettiva del venture capital (Vc)
Quindi, come si posizionano gli Mpl agli occhi del venture capital? Mentre assistiamo ancora alla nascita di numerose piattaforme Mpl in tutta Europa e negli Stati Uniti, la prospettiva futura sul settore da un punto di vista del Vc non è così attraente come sembra. Esperti e investitori del settore, tra cui Sequoia Capital, hanno espresso la loro opinione sul consolidamento del mercato. Hanno discusso la futura prospettiva dei Mpl in occasione del forum organizzato da Cb Insights e hanno previsto una feroce concorrenza tra i diversi player, promuovendo l’attività di M&A per raggiungere i volumi di break-even, ma anche le insolvenze per le piattaforme prive delle competenze fondamentali di emissione di credito. La grande incertezza nel futuro quadro normativo rappresenta un altro enorme rischio per gli investitori. I legislatori in tutta Europa e negli Stati Uniti minacciano di introdurre norme più severe, che potrebbero limitare i vantaggi competitivi delle piattaforme Mpl. Inoltre, la sorprendente convergenza in termini di integrazione strategica tra le istituzioni bancarie tradizionali e gli attori di Mpl consente di pensare che, nel lungo periodo, uno dei due modelli dovrà prevalere, se non un ibrido di entrambi, implicando anche ulteriori aggiustamenti regolatori.
Pertanto, la concorrenza nel settore e l’incertezza in termini di regolamentazione non rientrano nell’ambito gestione del rischio tipico del Vc, ma più nel private equity. Sembra che ad oggi il treno sia già passato.

Sviluppi futuri per il settore Mpl 
I Mpl offriranno opportunità per gli investitori in Vc. Come nel caso di qualsiasi innovazione tecnologica, i fornitori di servizi che alimentano le piattaforme avranno spazio per crescere grazie alla convergenza del modello. Ad esempio, i fornitori di big data analitici potranno supportare le piattaforme favorendone un vantaggio competitivo. Altri servizi, come l’Mpl indiretto tramite partnership tra piattaforme o fornitori di algoritmi, potrebbero rappresentare un’opportunità in futuro, grazie alla loro natura “disruptive” nella giungla dell’industria del credito.

a cura di Gregorio Marini Clarelli, analista di U-Start  

09/06/2017 | Categorie: Economia e Dintorni Firma: Redazione