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MIFID II, quale sarà il nuovo volto del consulente?

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Quella del consulente è un’attività in profonda evoluzione, soprattutto con l’introduzione della MiFID II. Per dirla come Maurizio Ravezzi e Paolo Sironi, autori del libro “Financial advice transformation MiFID 2 tra digitale, valore e redditività”, la normativa è il primo motore del cambiamento, poiché impone un quadro di riferimento all’interno del quale consulente e cliente possono operare. La tecnologia, è poi il secondo motore, e consente di costruire i servizi e i prodotti finanziari in modo più conveniente, in aderenza ai dettami regolamentari e in modo efficace rispetto ai cambiamenti comportamentali imposti dalla digitalizzazione nei costumi e nei consumi.

Proprio per cercare di capire come si svilupperà l’attività del consulente, ProfessioneFinanza, PwC e Unicredit hanno lanciato la nuova indagine“Come cambieranno i portafogli di investimento con la MiFID II”.

In 15 giorni da quando è stata avviata è emerso che meno del 5% dei consulenti e dei private banker che hanno partecipato al sondaggio mettono come prima preoccupazione l’affermarsi di prodotti a gestione passiva e il fatto che ci si rivolgerà sempre più a soluzioni di Robo-Advisor che potrebbero rendere superata la figura del consulente finanziario.
In generale, quindi, l’entrata sul mercato della consulenza finanziaria di modelli interamente digitali, i Robo-Advisor, può rappresentare un’ulteriore sfida competitiva all’efficienza dell’industria finanziaria, ma la figura del consulente resterà centrale nella relazione con il cliente. In questo contesto, comunque, solo la proposizione della qualità e della personalizzazione del servizio d’investimento può rappresentare un’efficace risposta a una strategia interamente basata sul “low-cost” dei prodotti finanziari.

Ci troviamo quindi di fronte a un bivio. “Se la risposta dipenderà dal consulente, la spinta regolamentare e tecnologica porterà alla definizione di un nuovo modello ibrido di consulenza finanziaria detta 2.0”, si legge all’interno del libro di Ravezzi e Sironi, in cui viene spiegato che “la consulenza 1.0 segue un processo commerciale che parte dal mercato, costruisce dei prodotti, monta il portafoglio e dialoga con il cliente”, mentre “la consulenza finanziaria 2.0 parte dal cliente e dai suoi obiettivi e declina un insieme di portafogli popolati di prodotti legati a strategie di investimento sul mercato”. I

In ogni caso, una cosa sembra assodata: sul mercato ci saranno professionisti sempre più competenti. La verifica annuale delle competenze va, infatti, nella direzione di accrescere la qualità dei soggetti che operano sul mercato.

Per avere maggiori informazioni su come sarà la consulenza finanziaria 2.0 rispetto alla MiFID 2, leggi l’articolo completo rispondendo alla nostra indagine cliccando su http://bit.ly/consulenzaMiFIDII.

  

20/06/2017 | Categorie: Mondo consulenti Firma: Redazione