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Azioni CINESI negli indici Msci, più opportunità sul mercato

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Da diversi anni è al vaglio la possibilità di includere le azioni cinesi di classe A all’interno dell’indice MSCI Emerging Markets. In passato, l’inclusione delle azioni di classe A era stata rimandata prevalentemente a causa dell’impatto che questo cambiamento avrebbe generato nell’immediato sugli strumenti passivi che replicano l’indice, in attesa che la Cina risolvesse alcuni ostacoli tecnici e implementasse il programma di stock connect.
Il 20 giugno è stato deciso che le azioni di classe A entreranno a far parte dell’indice MSCI Emerging Markets. Inizialmente tale iniziativa riguarderà pochi titoli, selezionati e l’impatto di questa modifica all’indice MSCI EM sarà dunque limitato nel breve termine, in quanto il peso delle azioni di classe A negli indici rimarrà marginale e sarà esteso in maniera graduale.

Cosa cambia per i mercati
Guardando al mercato, a breve termine si potrebbero registrare effetti positivi sul sentiment nei confronti delle azioni di classe A; nel medio e lungo termine tutto dipenderà dai fondamentali di ogni azienda. Alcune società riscuoteranno il favore degli investitori, altre invece no. Un aspetto importante da ricordare è che i capitali esteri non fluiranno verso il mercato delle azioni di classe A dall’oggi al domani. L’inclusione delle azioni cinesi all’interno degli indici MSCI potrà comunque rappresentare, nel tempo, un fattore tecnico importante sui mercati azionari in termini di flussi. Per quanto riguarda le H-share (azioni quotate a Hong Kong), è particolarmente interessante il fatto che MSCI intenda includere nell’indice una doppia quotazione A e H: ciò significa, infatti, che lo sconto di valutazione tra doppie quotazioni per lo stesso titolo andrà quasi certamente riducendosi. Oltretutto, un ampliamento del numero di titoli compresi nell’indice generalmente suscita una maggiore competizione per aggiudicarsi i capitali degli investitori ed è quindi prevedibile che si produca una più marcata divergenza tra vincitori e vinti, a tutto vantaggio di chi seleziona i titoli.

"La tanto attesa inclusione delle A-share nell’indice MSCI Emerging Markets è una novità positiva, poiché offre una flessibilità di gran lunga maggiore per gli investimenti nell’universo delle A-share. In particolare, l’ammissione di questi titoli nell’indice ha una forte valenza simbolica, in quanto sancisce un miglioramento significativo dell’accessibilità al mercato delle A-share per gli investitori esteri", ha detto Raymond Ma, Gestore di FF China Consumer Fund, che poi ha aggiunto: "Prevedo già a partire da adesso un aumento dell’attenzione verso i mercati cinesi da parte degli investitori globali. L’inclusione delle A-share sosterrà indubbiamente il sentiment nonché la liquidità del mercato, favorendo un maggiore afflusso di capitali a medio-lungo termine. Le differenze di valutazione tra le A-share e le controparti H-share dovrebbero tendenzialmente diminuire. In generale, sembrano destinati a sovraperformare i titoli blue chip e large cap nei mercati delle A-share con politiche stabili in materia di dividendi. In questo mercato continueremo a prediligere le società nei mercati delle A-share che vantano ottime prospettive di crescita e una forte capacità di generare flussi di cassa".

Cosa cambia per gli investitori

L’inclusione delle A-share nell’indice segna un ulteriore passo avanti verso l’apertura dei mercati dei capitali cinesi. Per quanto concerne gli investitori internazionali, non tutte le società sono tuttavia posizionate nello stesso modo. Ad esempio non tutti i prospetti consentono l’investimento in A-share e questo punto necessiterà di essere modificato. Inoltre, alcune banche depositarie in Europa e negli Stati Uniti non hanno ancora l’autorizzazione a negoziare A-share. Pertanto, per chi ancora non è attivo in questo mercato, potrebbero essere necessari circa due anni per poter investire nelle azioni cinesi di classe Fidelity International è già in grado di muoversi su questo fronte in termini di accesso al mercato (es. quota QFII), attività di negoziazione, banche depositarie e ricerca, mentre molti altri non lo sono e questo rappresenta per noi un grande vantaggio competitivo. Fidelity International è già in grado di muoversi su questo fronte in termini di accesso al mercato (es. quota QFII), attività di negoziazione, banche depositarie e ricerca, mentre molti altri non lo sono e questo rappresenta per noi un grande vantaggio competitivo. Fidelity opera già da molti anni sul mercato azionario cinese di classe A, accedendovi attraverso i programmi Stock Connect e in particolar modo con una delle quote QFII più elevate tra tutti gli asset manager stranieri (pari a 1,2 miliardi di USD) e questo consente già di beneficiare delle migliori opportunità offerte dal mercato interno delle A-Shares. Nel 2011 è stato aperto aperto un ufficio d’investimento a Shanghai, dove alcuni analisti seguono sia le H-share che le A-share. Fidelity ha infatti anticipato i tempi, consapevoli che questa svolta sarebbe arrivata, preparando a lungo il terreno per accoglierla.  

21/06/2017 | Categorie: Investimenti Firma: Redazione