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Quel fascino discreto dei pronti contro termine

In questo ultimo anno    l’aumento del tasso Euribor, la crisi finanziaria dei mutui subprime,  l’andamento altalenante dei mercati finanziari, hanno determinato una forte richiesta dei pronti contro termine.  Questo momento di incertezza che caratterizza i mercati finanziari,   l’investitore preferisce stare alla finestra e le banche comunque  hanno bisogno di raccogliere liquidità, i pronti conto termine rappresentano un incontro ideale tra il bisogno di sicurezza del risparmiatore e la necessità di finanziarsi da parte degli istituti bancari.
A favore dei pronti contro termine gioca anche il fattore prelievo fiscale al 12.50% . Elemento  importante tanto che li rende più appetibili di altre forme di investimento di breve termine. Secondo le statistiche dell’ ABI sulla raccolta dei pronto contro termine dall’inizio del 2007 a febbraio la raccolta di pronto contro termine è cresciuta mensilmente ad un tasso annuo pari al 18% per un controvalore di 115,3 miliardi.

Ma vediamo come funzionano i pronti conto termine. Le operazioni di Pronti contro Termine si realizzano attraverso una vendita a pronti di strumenti finanziari di proprietà della Banca (“venditore a pronti”) a favore del Cliente (“acquirente a pronti”) e una contestuale vendita
a termine degli stessi strumenti per pari importo nominale posta in essere tra il Cliente (“venditore a termine”) e la Banca (“acquirente a termine”). La vendita a termine ha effetto traslativo differito alla scadenza del termine pattuito nella vendita medesima e, pertanto, gli strumenti finanziari oggetto delle operazioni restano fino a tale data nella proprietà del Cliente acquirente a pronti.
Inoltre i  diritti accessori relativi agli strumenti finanziari spettano al Cliente acquirente a pronti
Il Cliente acquirente a pronti è tenuto a versare alla Banca venditore a pronti il prezzo riferito al controvalore degli strumenti finanziari acquistati e stabilito all’atto della conclusione della vendita a pronti.  A tal fine la Banca è autorizzata ad addebitare, contestualmente alla conclusione della predetta vendita, il conto corrente del Cliente per un importo corrispondente al prezzo pattuito
Alla scadenza prevista per l’efficacia della vendita a termine, il Cliente venditore a termine deve trasferire alla Banca acquirente a termine strumenti finanziari della stessa specie e quantità di quelli acquistati a seguito dell’operazione a pronti; la Banca provvede contestualmente a pagare al Cliente il prezzo allo stesso dovuto nell’ammontare stabilito all’atto della conclusione della vendita a termine.

In caso di inadempimento, da parte del Cliente venditore a termine, degli obblighi di trasferimento, la Banca acquirente a termine provvederà ad acquistare gli strumenti finanziari in
questione.
La remunerazione del Cliente per le operazioni di Pronti contro Termine è costituita dalla differenza tra il prezzo ricevuto nella vendita a termine e il prezzo pagato nell’acquisto a pronti degli strumenti finanziari oggetto delle operazioni stesse. Secondo la giurisprudenza i pronti contro termine non sono soggetti a rischio emittente in quanto la banca deve riacquistare a termine il titolo oggetto del contratto al prezzo prefissato. Se  l‘emittente del titolo fallisce,  il rischio è a carico della Banca che s’è impegnata al suo riacquisto al termine l’operazione. L’unico rischio per l’investitore è invece rappresentato dal fallimento della banca, evento che in Italia difficilmente potrà accadere.

 

03/06/2008 | Categorie: Il caso della settimana Firma: Redazione