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Riscattare Anni Laurea, Guida dei Principali Casi

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 Voglio riscattare degli anni di laurea sostenuti dopo il 1996.

Mi aiuteranno ad andare prima in pensione? Difficile se non impossibile. Se gli studi di laurea sono stati dopo il ’96  resumibilmente si hanno ancora tanti anni di lavoro davanti e le varie riforme normative che si stanno susseguendo (non ultima quella che sta legando il beneficio della pensione all’aspettativa di vita) impongono sempre più vincoli anagrafici a discapito del numero di contributi versati. L’età anagrafica non cambia in caso di riscatto o meno e anche se rimarranno validi i 40 anni di contributi, indipendentemente dall’età, potrebbero riscontrarne un beneficio solamente i laureati a meno di 24 anni.
 
Il riscatto aumenterà l’ammontare della mia pensione?
Assolutamente no. O meglio è ovvio che si tratta sempre di contributi che vanno ad accrescere il montante finale che verrà convertito in rendita pensionistica ma tali contributi (come tutti quelli versati con il sistema contributivo) vengono rivalutati annualmente alla media del Pil italiano del quinquennio precedente (nel 2009 è stato – 5,1%! mentre il più alto dell’ultimo quinquennio è il +1,2% del 2006). Il consiglio, se il fine è quello di avere una pensione più alta è quella di destinare l’eventuale somma prevista per il riscatto (si veda più avanti) ad un fondo pensione: alcuni di questi hanno una linea garantita al 2% ma personalmente, visto il lungo orizzonte temporale che probabilmente ti interessa prima dell’entrata in pensione, consiglierei linee più aggressive.
 
Sarà molto oneroso il riscatto? 
In linea di massima no. La cifra (approssimativa) dell’eventuale riscatto, in caso di lavoratore dipendente, sarebbe attorno al 33% dell’ultimo reddito lordo (con ultimo intendo quello immediatamente precedente la presentazione della domanda e non quello esistente negli anni di laurea) per ogni anno di studio che intende riscattare. Ipotizzando un inserimento nel mondo del lavoro non lautamente retribuito nei primi anni il riscatto sarebbe presumibilmente sostenibile. 
 
Il mio consiglio in questo caso: Non conviene riscattare ma è meglio destinare quelle risorse economiche in un fondo pensione magari (sempre che l’industria si organizzi in merito) anche molto esposto sui Paesi emergenti (pensate all’investimento in Cina fatto 30-35 anni fa).
 
 
Voglio riscattare degli anni di laurea sostenuti dal 1978 al 1996. Mi aiuteranno ad andare prima in pensione? 
In linea di massima no. Se gli anni da riscattare sono a cavallo degli anni novanta ritengo essere valido il discorso fatto sopra per il sistema contributivo mentre, se fossero relativi ai primi anni ottanta occorrerebbe fare una valutazione più attenta in base a età anagrafica e scaglioni previsti dalla normativa in vigore. 
 
Il riscatto aumenterà l’ammontare della mia pensione?
 Dipende. Se gli anni riscattati sono successivi al 1978 direi che il vantaggio economico apportato dal riscatto non è poi così rilevante: 5 anni di studi su 40 lavorativi calcolati con il sistema retributivo invece che contributivo non modificano di molto l’ammontare (a meno che nei dieci, se dipendente, o quindici, se autonomo, ultimi anni di lavoro non si guadagnino cifre davvero importanti. Se poi si tiene in considerazione anche l’esborso dovuto (vedi avanti) l’aumento della pensione non arriverebbe mai a colmare il 165% dell’ultimo stipendio (33% per 5 anni) che occorre spendere per il riscatto degli anni (a meno che, cosa che comunque auguro, non si vivesse a occhio e croce oltre i 130 anni).
 
Se, invece, gli anni di studio sono a cavallo del 1978 il riscatto sarebbe sicuramente da prendere in considerazione in quanto offrirebbe la possibilità di vedere calcolata la propria pensione non con il sistema misto ma interamente con quello retributivo (che porta a rendite pensionistiche sicuramente più interessanti).
 
Sarà molto oneroso il riscatto? 
Abbastanza. La cifra (approssimativa) dell’eventuale riscatto, in caso di lavoratore dipendente, sarebbe attorno al 33% dell’ultimo reddito lordo (con ultimo intendo quello immediatamente precedente la presentazione della domanda e non quello esistente negli anni di laurea) per ogni anno di studio che intende riscattare. Ipotizzando una persona già  in attività lavorativa da una ventina d’anni (se non di più) iniziano ad essere cifre considerevoli. 
 
Il mio consiglio in questo caso: Se gli anni da riscattare non sono a cavallo del 1978 lascerei perdere ma se, invece, consentissero di avere al 31-12-1995 almeno 18 anni di contributi versati, farei un’attenta valutazione (e probabilmente li riscatterei). 
 
Voglio riscattare degli anni di laurea sostenuti prima del 1978. Mi aiuteranno ad andare prima in pensione? 
Facile. Ad oggi le regole per andare in pensione danno ancora importanza agli anni di contributi versati e, essendo già stabiliti scagioni più impegnativi per i prossimi anni, poter vantare cinque anni di contributi versati in più o in meno potrebbe essere significativo.
 
Il riscatto aumenterà l’ammontare della mia pensione? 
No. Visto che già si rientra nel sistema retributivo l’ammontare della pensione verrà calcolato partendo dalle ultime dieci – quindici remunerazioni che non sono interessate dal riscatto di questi anni o meno. Discorso assolutamente diverso, invece, se si fosse cominciato a lavorare dopo il 1978 e si riscattassero anni precedenti: in questo caso il riscatto consentirebbe di passare dal sistema misto a quello retributivo con un notevole vantaggio economico in fase di prestazione.
 
Sarà molto oneroso il riscatto? 
Decisamente si. La cifra (approssimativa) dell’eventuale riscatto, in caso di lavoratore dipendente, sarebbe attorno al 33% dell’ultimo reddito lordo (con ultimo intendo quello immediatamente precedente la presentazione della domanda e non quello esistente negli anni di laurea) per ogni anno di studio che intende riscattare. Ipotizzando una persona già avanti con l’esperienza lavorativa sarà, facilmente, vicino all’apice delle proprie remunerazioni e ciò comporta un esborso importante per il riscatto della laurea.
 
Il mio consiglio in questo caso: Qui dipende dalle priorità di ognuno di noi: se importante è l’aspetto economico non ha senso (a meno che non consenta di passare dal sistema misto a quello retributivo) mentre se risulta di maggiore rilevanza il desiderio dell’entrata in pensione il riscatto potrebbe essere una valida soluzione (sempre che la fuoriuscita economica non rappresenti un problema).
 
Concludendo: Personalmente sono dell’idea che il riscatto della laurea sia da valutare solo per le persone che hanno iniziato a lavorare poco dopo il 1978 perché potrebbe consentire di rientrare nel sistema di calcolo retributivo e non la prenderei in considerazione né con il misto né, tantomeno, con il contributivo (inizio attività lavorativa post dicembre ’95).
 

  

03/01/2012 | Categorie: Finanza personale Firma: Jonathan Figoli