Cioccolata, un lusso sempre più caro

La fava di cacao, da cui sono estratti sia la polvere che il burro, è aumentata del 22% da inizio anno e, proprio ad ottobre, ha raggiunto i massimi degli ultimi due anni, sia a causa del clima più secco nell’Africa dell’Ovest (ovvero dove si trovano i maggiori produttori di cacao), sia della decisione del Ghana di ridurre gradualmente i sostegni a pesticidi e fertilizzanti. A spiegarlo a Cnbc è Simona Gambarini, analista di Etf Securities. Le piante di cacao, soprattutto quelle più vecchie (occorro cinque anni affinché una pianta dia frutti), necessitano i pesistici e fertilizzanti.

Se la situazione non dovesse cambiare, con l’aumento della richiesta di dolci da parte dei Paesi emergenti, il rischio è che quanto prima ci troveremo  senza cioccolato di qualità sugli scaffali a prezzi ragionevoli. L’aumento del costo delle materie prime si dovrebbe infatti riflettere sul consumatore finale. Ma posto che la gran parte del cioccolato viene venduto nei supermercati con fasce di prezzo piuttosto basse, è probabile che, al posto di aumenti, per i prodotti di massa verranno utilizzati sostituti (olio di palma, aromi e aromi al posto del burro di cacao) e ripieni. Insomma in una tavoletta il rischio è quello di trovare sempre meno cacao e sempre più "altro":

Pertanto , non ci sarà più aromi imitazione , sostiene Kennedy , e il burro di cacao viene utilizzato meno in favore di altre fonti di grassi vegetali come l’ olio di palma . Prodotti dolciari saranno sempre più pieni di noci, mandorle e uva passa . E la tavoletta di cioccolato 100g avrà " carichi di inclusioni e meno contenuto di cacao " .

Ad andare in estinzione sarà il prodotto di medio livello, mentre non dovrebbe rischiare l’alto di gamma., ovvero il cioccolato con oltre il 70% di cacao per cui le persone, stando agli esperti, sono disposte a pagare anche  85 euro al kg.