L’operazione di sbarco in borsa di EGP. La Ipo da record. Le condizioni del collocamento
LO SBARCO – Enel è pronta a debuttare anche con la sua piccola Green Power, nota al grande pubblico come Egp, acronimo di Enel Green Power. Questa operazione rappresenta la più grande Ipo condotta in Europa negli ultimi tre anni, tra 2,5 e 2,92 miliardi di euro, somma che potrebbe salire a un intervallo compreso tra 2,87 e i 3,35 miliardi circa in caso di over allotment ed esercizio della greenshoe, con il collocamento di ulteriori azioni. La quota maggiore dell’operazione finirà nel portafoglio di investitori istituzionali. Da quanto si evince nel prospetto informativo, l’offerta totale riguarderà 1,415 miliardi di azioni, pari al 28,3% del capitale della controllata. Di queste, almeno il 15% sarà destinata al pubblico indistinto (12,5% in Italia e 2,5% in Spagna), mentre agli investitori istituzionali andrà al massimo l’85% dell’offerta. Il capitale collocato potrebbe salire al 32,5% in caso di Over Allotment, situazione che si verifica in presenza di una massiccia richiesta di azioni. In questo caso verrebbe ceduto da Enel un ulteriore pacchetto di azioni Egp (il 15% di quelle oggetto di offerta globale) riservate, anche in questo caso, agli investitori professionali. Debutterà a palazzo Mezzanotte ai primi di novembre, Enel Green Power resterà almeno fino al 20 dicembre prossimo fuori dal Ftse Mib perché, sulla base dell’attuale forchetta di prezzo di 1,8-2,1 euro per azione (tra un minimo di 9 miliardi di euro e un massimo di 10,5 miliardi), non ci sono le condizioni per una revisione straordinaria dell’indice. Si verificano infatti le condizioni per una revisione straordinaria dell’indice solo quando la matricola presenta una capitalizzazione superiore o uguale al 3% dell’attuale capitalizzazione dell’intero mercato.
LE CONDIZIONI – Nel caso di Egp queste condizioni non ci sono perché il nuovo gruppo avrà una valutazione massima di 10,5 miliardi di euro, pari al 2,5% del mercato. Quindi, a meno di un crollo delle altre quotazioni di Borsa, il titolo è al momento fuori dal novero degli indici. In assenza di novità rilevanti, qualora si verifichi anche un’adeguata liquidità sul titolo, il comitato potrebbe decidere di includere Egp nell’Ftse Mib nell’ambito della normale revisione di fine novembre che sarà efficace non prima del 20 di dicembre. Da quando è stato introdotto il nuovo indice (giugno 2009) non è mai accaduto che una matricola di Borsa abbia superato il 3% dell’attuale capitalizzazione dell’intero mercato. La società fisserà entro il 2 novembre il prezzo delle azioni della sua controllata per le rinnovabili la cui Ipo parte il 18 ottobre. Per rendere appetibile il titolo, stando al mercato, l’ideale è un prezzo in area due euro. Qualche gestore ha infatti sottolineato che si rimprovera a Enel di aver esagerato un po’ con i prezzi nei collocamenti precedenti e, quindi, un prezzo un po’ a sconto verrebbe incontro alle esigenze degli investitori. Del resto, gli azionisti Enel si sono dimostrati più cassettisti che speculatori, anche se in questo caso parliamo di rinnovabili e, quindi, di un settore innovativo. Certo, Enel Green Power può vantare rispetto ai concorrenti un mix di generazione più diversificato, un robusto cash flow e un’ampia presenza geografica, tuttavia l’incertezza regolamentare pesa sul settore. Il roadshow partirà Lunedì dalla piazza milanese.