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Economia e Dintorni

Bce, Crisi, Petrolio…Focus Sui Temi Della Settimana

ECCO i cinque grandi temi della settimana che, con tutta probabilità, focalizzeranno l’attenzione degli investitori e dei traders

1. RIALZO DEI PREZZI DEL PETROLIO E CRISI DEBITO

LA CRISI DEL DEBITO in Europa non rappresenta l’unica fonte di preoccupazione ad alimentare le tensioni sui mercati finanziarie e nemmeno l’unico rischio che si pone alla crescita globale.

IN PREZZI DEL GREGGIO hanno raggiunto (in euro) livelli record, nonostante l’aumento della moneta unica rispetto al dollaro. L’impennata dei prezzi del carburante potrebbe ulteriormente diminuire il potere d’acquisto delle famiglie europee e l’impatto essere ancora più negativo per gli Stati Uniti, primo consumatore di petrolio al mondo.

NIENTE DI TUTTO questo fa ben sperare i paesi periferici dell’area dell’euro, continuamente in lotta nel tentativo di ridurre il proprio livello di indebitamento, tanto più che la nuova offerta di liquidità (la maxi operazione di rifinanziamento a tre anni della Banca centrale europea, denominata LTRO, in programma il 29 Febbraio), dovrebbe potrebbe essere l’ultima.

UNO SHOCK petrolifero potrebbe tradursi in un crollo dei mercati azionari e in un rialzo dei rendimenti del debito dei paesi più vulnerabili. Sul mercato dei cambi, lo yen è particolarmente vulnerabile data la dipendenza del Giappone dalle importazioni di petrolio, dopo il terremoto e il disastro nucleare di Fukushima del marzo 2011.

2. LA BCE E LA NUOVA INIEZIONE DI LIQUIDITA’

I MERCATI FINANZIARI si stanno interrogando sulle dimensioni della prossima (e probabilmente ultima) iniezione di liquidità a lungo termine della Banca centrale europea (BCE), nel sistema bancario del continente.

LA PRIMA operazione di finanziamento a lungo termine (LTRO), così come l’attesa per una sua replica, finora, ha sostenuto la domanda di asset a rischio, supportato le obbligazioni sovrane dei paesi indeboliti della zona euro e allentato la maggior parte delle tensioni sul mercato monetario.

MA ALCUNI ANALISTI suggeriscono che l’impatto della seconda operazione potrebbe essere meno significativo. Il calo dei rendimenti in Spagna e in Italia ha già perso slancio, le prestazioni dei titoli italiani a dieci anni lottano per scendere sotto la soglia del 5,40%, il minimo raggiunto nel mese di ottobre.

3. LA CRISI GRECA NON E’ FINITA

LA NUOVA OPERAZIONE di finanziamento della BCE potrebbe dare un nuovo impulso ai mercati, ma c’è il rischio che possa altresì rivelarsi una doccia fredda, capace di smorzare ogni euforia.

GLI INVESTITORI continuano a dubitare della capacità della Grecia di soddisfare le condizioni chieste per poter beneficiare del secondo piano di salvataggio, soprattutto in virtù dell’incertezza che circonda il panorama politico greco, destinata a protrarsi almeno sino alle elezioni previste nel mese di aprile.

L’ACCORDO su un piano nuovo di aiuti e lo scambio organizzati del debito (swap) con il settore privato non sembra aver risposto a tutte le domande sulla sostenibilità del debito dei paesi e nemmeno sul modo in cui lo Stato greco, praticamente sangue , saprà ritrovare il proprio percorso di crescita.

4. UN FIREWALL ANCORA IN COSTRUZIONE

ITALIA E SPAGNA
, almeno per ora, sono scampate al destino che ha travolto la Grecia, ma la situazione potrebbe mutare se i leader europei, che si riuniranno a Bruxelles Giovedì e Venerdì, non sapranno progredire nel piano di rafforzamento del fondo di soccorso per l’area dell’euro.

L’IDEA DI COMBIANRE la capacità di prestito del Fondo europeo di stabilità finanziaria (EFSF) con quella del Meccanismo europeo di stabilità finanziaria (ESM) continua a scontrarsi con la posizione della Germania, il più grande finanziatore della zona euro, sebbene Berlino sembra aver recentemente ammorbidito la propria intransigenza.

I PAESI DEL G20, nel frattempo, hanno dichiarato che le discussioni sul rafforzamento del firewall, ovvero quel paracadute finanziario destinato a far fronte all’emergenza-crisi, sono "essenziali".

5. LE BANCHE E IL DOLLARO. CHI VINCERA’?

CHI SARANNO i vincitori del mondo della finanza post-LTRO? Le banche della zona euro hanno già guadagnato il 16% in due mesi e ora si stanno avvicinando al territorio overbought.

DEI DUE TERZI delle aziende dell’ EuroStoxx 600 che hanno già pubblicato i loro risultati trimestrali, quasi la metà ha rilasciato dati in linea con le aspettative, se non addirittura superiori. Tra i vincitori, chiaramente, i gruppi del settore dell’energia, che hanno tratto vantaggio dal rialzo dei prezzi del petrolio.

SUL MERCATO dei cambi, il dollaro potrebbe beneficiare dei nuovi segnali di ripresa economica negli Stati Uniti. Per il biglietto verde, tuttavia, vi è un rischio a breve termine: il pericolo è che il presidente della Federal Riserve, Ben Bernanke, si mostri più flessibile e accomodante del previsto in occasione del prossimo discorso in materia di politica monetaria.