A Milano, il FTSE MIB ha chiuso in calo dello 0,93% facendo peggio degli altri listini europei che hanno contenuto i ribassi attorno al mezzo punto percentuale. Negativa anche Wall Street.
A condizionare le vendite sono le preoccupazioni in arrivo dall’Asia. Con Tokyo chiusa per festività, Shanghai in rosso: il nervosismo degli investitori è dovuto al rallentamento della prima economia del continente. E alla luce della decisione della Fed di iniettare nuova liquidità sul mercato cresce l’attesa per le prossime mosse di Pechino in termini di politica economica, mentre la Reserve Bank of India ha lasciato i tassi fermi ma ha abbassato dello 0,25% il tasso delle riserve obbligatorie al 4,5% allo scopo di immettere liquidità nel sistema.
Lo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi equivalenti è a 345 punti per un rendimento del 5,14% sulla piattaforma Reuters. L’indice Bloomberg, che si basa su un differente benchmark, registra invece un differenziale a 336 punti. Lo spread sui Bonos spagnoli è a 427 punti per un tasso del 5,90%.
A condizionare la seduta di Piazza Affari, la decisione di venerdì scorso quando la Consob ha deciso di togliere il divieto alle vendite allo scoperto, introdotto il 23 luglio e prorogato fino al 14 settembre a causa del perdurare dell’incertezza dei mercati, lasciando però il divieto di effettuare vendite allo scoperto "nude", cioè non assistite dalla disponibilità dei titoli al momento dell’ordine e l’obbligo di comunicazione alla Consob delle posizioni nette corte rilevanti (pari o superiori allo 0,2% del capitale sociale).
Intanto nella notte è arrivato il giudizio di Moody’s sul nuovo round di allentamento monetario della Fed 1 ha "implicazioni positive per i mercati finanziari" e per il governo. L’agenzia di rating sottolinea che la decisione della Fed contribuisce a ridurre i costi di finanziamento del Tesoro americano perché la quota di entrate fiscali che il governo spenderà in interessi crescerà meno di quanto non avrebbe fatto in assenza di queste politiche. Il piano della Fed comunque, continua Moody’s, "non è senza rischi": "A un certo punto quando la crescita economica sarà salita, potrebbero esserci degli effetti sull’inflazione e sulle aspettative di inflazione il che potrebbe significare tassi di interesse più alti se la Fed non riuscirà a gestire facilmente l’uscita da queste politiche senza precedenti".
Le tensioni in Medio Oriente e le misure di stimolo varate dalla Federal Reserve continuano a mantenere in rialzo il prezzo del petrolio. Sui mercati asiatici il light crude Wti di New York avanza di un dollaro a 99,01 dollari al barile, mentre il Brent di Londra sale di 26 cent a 116,92 dollari al barile. L’oro è in rialzo sui mercati asiatici dove è quotato 1.775 dollari l’oncia segnando un guadagno dello 0,3%.Repubblica
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