Categorie
Dossier

Chelini: “Finanza fondamentale
per la sostenibilità”

Il manager di Eurizon racconta come le pratiche ESG stiano cambiando il mercato e le strategie dell’azienda stessa andando così a impattare in modo concreto su ambiente, società e gestione dell’impresa

Intervista al manager di Eurizon

“Il ruolo della finanza è fondamentale nel promuovere i temi legati alla sostenibilità”, si apre così la chiacchierata con Simone Chelini, Head ESG & Strategic Activism di Eurizon, nell’intervista esclusiva rilasciata a MyAdvice. Una conversazione incentrata su quella che è la situazione attuale della green economy ma non solo. Un trend globale in crescita costante, quello degli investimenti ESG, che può avere un ruolo cruciale nella salvaguardia a lungo termine del nostro pianeta. Si parla sempre di più dei principi della sostenibilità e non solo in ambito finanziario.

Qual è il contributo che proprio il mondo della finanza può dare ad essi?

Può dare sicuramente un contributo fondamentale. Lo stimolo che arriva dalla finanza per generare nuovi investimenti su questi temi è importantissimo. D’altronde il suo ruolo nel promuovere e favorire gli investimenti è sempre stato cruciale. Attualmente non siamo nemmeno entrati nella fase 2.0 degli investimenti ESG. Tutto è ancora allo stato embrionale e di conseguenza ci sono numerose opportunità di mercato per creare valore di lungo periodo per le aziende che perseguiranno questi criteri, generando al tempo stesso degli effetti positivi da un punto di vista sociale, ambientale e del governo d’impresa. Gli investimenti in fondi ESG sono in crescita costante. Come vi state approcciando a questo trend? Eurizon sta ovviamente cavalcando questo trend, ma non è corretto dire che siamo partiti adesso. È giusto ricordare invece che i primi fondi etici in Italia sono stati lanciati proprio da noi nel 1996. Dunque hanno già 23 anni. Eurizon è stato un precursore e pioniere su questi temi, lo dimostra il fatto che deteniamo circa il 30% della market share sui fondi sostenibili e responsabili in Italia secondo i dati Assogestioni a fine giugno. Tra l’altro stiamo assistendo a una crescita della raccolta su questi fondi estremamente importante. Nella prima metà del 2019 i nostri fondi ESG hanno registrato un incremento in termini di raccolta del 9% quindi ben al di sopra della crescita dell’Industria a livello complessivo.

Riscontri sui mercati: c’è solo un vantaggio etico o anche nel rendimento e nel contenimento della volatilità?

Quando si parla di ESG bisogna distinguere nettamente fra approccio etico e metriche ESG. I fondi etici oltre a basarsi sul criterio di esclusione possono investire una piccola percentuale dei loro asset addirittura in aziende che non necessariamente producono dei rendimenti finanziari ma che sono impegnate in attività sociali. È molto chiaro negli offering memorandum di tali prodotti qual è la strategia. I sottoscrittori ne sono consci e quindi possono dedicare una parte del loro portafoglio a questo tipo di investimento con un forte profilo etico. Quando si discute di sostenibilità nel mondo finanziario si parla invece di investimenti che integrano le metriche tradizionali di analisi fondamentale con quelle ESG. Sono strategie che tendono a beneficiare delle opportunità future di alcuni megatrend evitando quegli investimenti che potrebbero invece essere più a rischio per gli sviluppi del mercato e quindi riducendo al tempo stesso la volatilità del portafoglio.

Quali sono i punti di forza della strategia d’investimento adottata da Eurizon in ambito ESG e perché vi ritenete distintivi?

I punti di forza nascono dal fatto che Eurizon ha maturato una lunga esperienza, iniziando appunto ad affrontare questi temi nel 1996 con l’avvio dei primi fondi etici in Italia. Quindi 23 anni fa già analizzavamo questi temi ed il valore generato dalla nostra storia arriva fino ad oggi. Ci sono state delle tappe fondamentali. Come nel 2015, quando ci siamo impegnati sottoscrivendo i Principles for Responsible Investment (promossi dall’ONU, ndr), che prevedono tra l’altro l’integrazione dei principi ESG nel processo di investimento. Questa integrazione si applica trasversalmente ai prodotti della nostra società. Un altro importante punto di forza di Eurizon è la metrica proprietaria che utilizza informazioni e dati forniti dagli info provider ESG, li rielabora e individua le aziende che possono maggiormente beneficiare dei trend relativi ad ambiente, contesto sociale e governo d’impresa. E al tempo stesso individua ed evita di investire in quelle aziende che possono al contrario subire le maggiori trasformazioni in negativo rispetto ai trend della sostenibilità.

Quali sono i prodotti ESG che avete in questo momento e come stanno andando?

Eurizon è prima in termini di market share per quanto riguarda i fondi sostenibili e responsabili in Italia, con una quota di mercato prossima al 30% secondo i dati Assogestioni. Alla fine del primo semestre 2019, avevamo 28 prodotti in questa gamma e attualmente siamo prossimi al lancio di nuovi fondi che rientrano in questa categoria. I prodotti stanno andando molto bene in termini di raccolta. È importante ricordare all’interno della gamma di questi prodotti, il fondo Green Bond che sta raccogliendo molto bene in termini di asset contribuendo in modo concreto sul fronte ambientale. Esso infatti investe in obbligazioni che finanziano dei progetti legati all’ambiente sui quali è fornita una costante reportistica che permette all’investitore di essere aggiornato su quali siano gli impatti prodotti da questi investimenti in termini di valutazioni come la generazione di energia pulita, la riduzione dell’emissione di anidride carbonica o la riduzione del consumo dell’acqua.