Le città sostenibili
Con Stefano Recalcati, Arup, abbiamo approfondito a Good Morning Finance la ricerca Arup’s City Living Barometer condotta fra 5 mila cittadini residenti nelle principali metropoli europee, al fine di comprendere come sia cambiata la percezione dell’abitare e del vivere la città a seguito della pandemia.
Poiché un cambio di priorità può generare specifiche richieste nel mercato immobiliare, è corretto approfondire quali siano i principali driver delle città sostenibili nella progettazione e riqualificazione urbana, per comprendere anche dove e verso quali servizi si rivolgerà la domanda di immobili in futuro.
I cinque driver per le città del futuro
Recalcati ha spiegato al nostro microfono che non è la prima volta che una pandemia crea la necessità di ripensare le città; il Covid 19 ha portato alla luce l’evidenza che lavorare da casa renda possibile l’efficienza, agevoli la sostenibilità, consenta di passare più tempo in famiglia e meno negli spostamenti. Il covid ha inoltre insegnato il comfort e l’importanza di vivere in prossimità di esercizi di vicinato, presidi medici e scuole primarie.
Ecco i principali driver del cambiamento che ci traghetteranno in futuro verso città sempre più sostenibili.
Pedonalità, urge soprattutto dopo la pandemia una città a misura d’uomo con interventi per creare aree alberate, luoghi di sosta, piste pedonali, ecc. La pedonalità migliora l’attività umana e rende le persone più felici creando anche nuove interazioni
Forestazione urbana, per rendere le città più fresche, per permettere che vi sia una naturale difesa dalle alluvioni e per restituire un ambiente più salubre.
Spazi pubblici dedicati al gioco: una città progettata a misura di bambino funziona anche per gli adulti e parchi pubblici e playground sono al centro dell’attenzione nella riqualificazione delle città.
Uso multiplo degli spazi che oggi hanno un utilizzo limitato durante una parte della giornata: ad esempio uffici situati al piano terra dei condomini, che possano fungere da aree vivibili anche nelle ore serali.
Città sempre più influenzate dal nuovo ruolo del digitale, dell’innovazione e della tecnologia: oggi più che mai la tecnologia è sempre più a supporto della sostenibilità e troverà larga applicazione anche nella riprogettazione urbana.
Le città dei 15 minuti
Si sta affermando sempre più il modello delle città dei 15 minuti secondo una logica di pianificazione sostenibile basata sul concetto di prossimità.
L’obiettivo è di favorire la mobilità a piedi o in bicicletta e scoraggiare l’utilizzo delle auto: la pianificazione ragionata in questo senso riporta al centro della vita dei cittadini i quartieri, come fossero vere proprie piccole città nelle città all’interno delle quali trovare tutti i servizi necessari.
Ad introdurre questo concetto Carlos Moreno, docente alla Sorbona di Parigi: la città dei 15 minuti, nella sua teoria, permette di raggiungere lavoro, negozi, servizi medici, benessere e cultura in un quarto d’ora a piedi dall’abitazione di ogni cittadino. Nella loro riqualificazione alcune città europee hanno già accettato questa sfida: Barcellona, Parigi e diverse città nei Paesi Bassi. Anche Milano nella progettazione urbana e riqualificazione tiene conto oggi di questa teoria.
Per rendere tutto ciò una realtà tangibile, Stefano Recalcati ha spiegato che non sono necessari grandi interventi di riqualificazione, ma microchirurgie urbane in grado di migliorare l’accessibilità a servizi ed esercizi per tutti in breve tempo, a piedi o in bicicletta.
Sostenibilità e prezzi degli immobili
La riqualificazione urbana in chiave sostenibile determina inevitabilmente una ridefinizione del valore degli immobili presenti nell’area soggetta. A beneficiarne non è infatti solamente la qualità della vita dei cittadini, ma anche la valorizzazione degli immobili dell’area riqualificata.
Nello specifico, secondo un recente studio di Immobiliare.it, la vicinanza di un immobile ad un parco può determinarne anche l’aumento del prezzo fino all’11% nelle grandi città. Inoltre, considerando in una stessa zona o via due immobili con la stessa metratura e stesse condizioni generali, l’immobile a 100 m dal verde pubblici può costare anche fra il 4% ed il 10% in più della stessa tipologia di immobile a distanza di 1 km dal parco.
Fra le città in cui l’immobile con verde urbano raggiungibile entro la breve distanza acquista molto più valore ci sono Catania, Genova, Roma, Napoli e Venezia.
Pandemia, lockdown e mercato immobiliare
Lo scorso anno molto si parlava dall’abbandono delle grandi metropoli per andare verso centri minori a causa dell’avvento del lavoro da remoto, sdoganato come necessità per rispettare il distanziamento sociale e le regole imposte dalla pandemia. Il mercato immobiliare delle grandi città è riuscito nonostante la contrazione dell’ultimo trimestre a chiudere il 2020 in positivo, registrando per alcuni capoluoghi rialzi significativi dei prezzi: a Milano l’aumento del prezzo medio annuo rilevato è del 9.2%, per Roma del 1.5% e Bologna 2.5%.
In generale il settore ha chiuso il 2020 con un aumento generale dei prezzi su base annuale del 2.5%, ma va specificato che gli aumenti dei valori in alcune aree del Paese trovano giustificazione in una crescita dell’offerta di immobili in vendita nei capoluoghi con prezzi più elevati rispetto la provincia.
Con il protrarsi delle chiusure degli esercizi e dei periodi intermittenti di lockdown, la casa è tornata centrale e i cittadini hanno rivisto le loro esigenze nell’abitare: rispetto il 2019 Immobiliare.it ha registrato un aumento del 33% di ricerche per sostituzione della propria abitazione: fra le soluzioni più richieste ville, rustici e casali, abitazioni indipendenti, case più grandi ed in prossimità ad aree verdi.
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