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Economia e Dintorni

Come volevasi dimostrare…

La discesa e la conferma non si sono fatte attendere. Restano alcune minacce alla stabilità di Eurolandia, non siamo ancora fuori dal tunnel. Lo ha dichiarato ieri Olli Rehn, commissario europeo agli Affari economici e monetari, poco prima dell’inizio del vertice Ecofin.

STRESS TEST BANCHE EUROPEE:
Sempre ieri il Wall Street Journal ha aperto l’edizione europea con un’indagine sugli stress test condotti dalla Bce sulle maggiori banche del Vecchio Continente, in cui si sostiene che è stata sottostimata l’esposizione di alcuni gruppi ai debiti sovrani. I recenti stress test condotti sulle maggiori banche europee hanno sottostimato l’ammontare del debito potenzialmente rischioso nel portafoglio di alcuni istituti. Lo sottolinea un’analisi del Wall Street Journal, seconda la quale l’esame dei dati forniti dalle 91 banche "indica che alcuni istituti non hanno fornito un quadro cosi’ esaustivo dell’ammontare del debito detenuto come richiesto dalle autorita’ regolatorie". Alcune banche, spiega ancora il quotidiano finanziario, hanno escluso alcuni titoli di Stato e molte hanno indicato l’ammontare netto dei titoli in portafoglio (ad esempio la differenza fra il valore del debito detenuto e quello degli strumenti utilizzati per ‘coprire’ il rischio di tale debito) escludendo le posizioni ‘short’. Per esempio, spiega il giornale, se una banca deteneva 100 milioni di euro di esposizione sui titoli greci e 25 milioni di esposizione ‘short’, il totale lordo risultava di 75 milioni di euro. In questo modo, secondo il quotidiano finanziario, le esposizioni di alcune banche sono state ridotte di miliardi di euro, stando ad alcune fonti dell’industria bancaria, mentre altre fonti sottolineano che gli istituti si sono limitati a seguire le disposizioni del Cebs (Commitee of European Banking Supervisors). Il Wsj non cita banche italiane ma sottolinea come l’esposizione al debito di alcune banche, come Barclays e Credit Agricole, sia stata ridotta "di un ammontare significativo". In particolare, Barclays secondo il quotidiano, ha escluso alcuni titoli governativi considerati di trading, eliminando dal conteggio circa 4,7 miliardi di sterline di bond italiani e 1,6 miliardi di spagnoli. Mentre Credite Agricole non ha contabilizzato i debiti sovrani detenuti dalle sue sussidiarie, in particolare quelli della sua filiale assicurativa.

CDS E PIIGS: Il tutto ha fatto risalire la tensione sul mercato dei titoli di Stato. Così il differenziale di rendimento tra il bond decennale irlandese e il corrispondente bund tedesco ieri è salito al livello record di 381 punti base dai 349 della vigilia, quello portoghese a 362 da 338 e quello italiano a 147 da 144. Per non parlare di quello greco, a 962 da 941. A preoccupare, in particolare, è l’Irlanda, il cui governo ieri ha annunciato che estenderà le garanzie sulle liability delle banche in difficoltà oltre la scadenza del 29 settembre, fino al termine del 2010. Il ministro delle Finanze, Brian Lenihan, non ha poi escluso un’ulteriore ristrutturazione del debito di Anglo Irish Bank al termine dello schema di garanzie del governo, previsto verso la fine del mese, sottolineando di non prevedere di utilizzare il fondo di emergenza dell’Unione europea per salvare i propri istituti bancari.