Le parole e i consigli dei guru che vedono nero a Wall Street. Tutti concordano nella lenta ripresa dell’economia americana. Alla larga da azioni, Titoli di Stato ma accumulare Oro. Cina rischio bolla
IL SENTIMENT – Sebbene in questa settimana Wall Street abbia dato segnali incoraggianti per il breve termine, il sentiment generale per il medio periodo rimane ancora nero, anzi, qualcuno, direbbe nerissimo. La stampa americana è piena di guru o semi Dei, che profetizzano imminenti crolli dei mercati finanziari e immancabilmente le previsioni, pagate fior fior di dollari dagli abbonati, non si avverano mai . Comunque a parte i guru della finanza l’umore a Wall Street non è dei migliori.
ECONOSMISTI E GURU – Ma si sa, quando tutto è nero e tutti vedono nero, la svolta è vicina. Speriamo, che anche per questa volta, il detto trovi conferma. E’ indubbio che l’economia americana stia vivendo il periodo più buio dopo la “grande depressione” e i dati di queste ultime settimane confermano, quanto detto ed il crollo del 25% delle vendite di nuove case rispetto al 2009 e la revisione al ribasso (dal 2,4% all’1,6%) della crescita del PIL hanno rafforzato negli economisti e nei guru il timore di una caduta nella recessione ( il cosiddetto double-dip). Per dovere di cronaca, gli USA non sono mai usciti almeno ufficialmente dalla recessione, anche dopo una ripresa del Pil. Infatti il Nber ( National Bureau of Economi Research) non ha ancora annunciato la fine della recessione.
Tra i tanti millantati guru della finanza, si trovano anche molti importanti economisti “ contrarian” che combattano una battaglia contro chi vede tutto rosa e fiore per l’economia e i mercati americani. Ma chi sono i contrarian a Wall Street ?
MARC FABER – Primo fra tutti Marc Faber il quale non crede in un’imminente crolla ma nella sua famosa newsletter Gloom Boom Doom (depressione, Bomm e rovina) consiglia di stare lontano dai Titoli di Stato USA. Infatti più il debito pubblico americano aumenta in maniera esponenziale, peggior sarà nei prossimi anni la qualità dei Titoli di Stato. Tutto questo porterà la FED a stampare più denaro con la conseguenza di una svalutazione dei titoli di Stato. Secondo Faber, che vive ormai dal 1973 in Asia, consiglia, in una fase come questa dove i governi non fanno altro che stampare moneta, di accumulare oro. Il guru spara ovviamente contro la FED, che con le sue politiche espansive ha alimentato tutte le ultime crisi, da quella delle dot.com fino ad arrivare a quella immobiliare. Inoltre secondo lo stesso Faber non si può confrontare l’oro con un indice del mercato azionario che costituisce un portafoglio di azioni che nel tempo possono cambiare. L’economista evidenzia come alcuni pericoli possano arrivare anche dalla Cina, da una possibile bolla immobiliare fino ad un conflitto armato.
DAVID ROSENBERG – Secondo Rosenberg, economista della società Gluskin, il malessere economico attuale si chiama depressione e non recessione. Durante la grande depressione del 1929, l’economia degli Stati Uniti fu caratterizzata da momenti di rialzi del Pil e altrettanti di decrescita e la stessa cosa fu per la borsa. Oggi, secondo Rosenberg stiamo rivivendo gli stessi identici anni. Infatti nella recessione 1929-1993 ci furono sei rimbalzi trimestrali del Pil. Sempre secondo l’economista, i mercati ci stanno dicendo qualcosa di importante, quando, dopo un periodo di salvataggi del governo senza precedenti, l’economia sta ancora traballando ma verso il baratro. Per Rosenberg i rendimenti dei Titoli di Stato così bassi, sono il segno di un’imminente depressione. Mentre la politica monetaria sta perdendo tutta la sua efficacia e ormai stanno finendo le pallottole, anche se Bernanke parla ancora di armi non convenzionali, interventi monetari non convenzionali.
CARMEN REINHART – Secondo la professoressa di Economia dell’Università di Maryland , l’economia americana potrebbe avere una crescita molto contrastata e la disoccupazione non diminuirà almeno per un decennio. In uno studio dell’economista si mette in evidenzia, che dal confronto con le altre crisi economiche che hanno preceduto l’attuale, emerge che i tassi di crescita delle economie, dopo la crisi del 2007-2008, sono bassi mentre quelli della disoccupazione si mantengono alti. È tutto ciò è dovuto principalmente al fatto che il settore immobiliare impiega molti anni prima di riprendersi da una crisi ( in media 6 anni) con la conseguenza che le famiglie e le imprese ci mettono anni prima di riuscire a ripianare i debiti. Questa situazione può determinate conseguenze disastrose e inarrestabili per l’economia. A tutto questo , poi, si aggiunge la sussurrata ipotesi che la FED provvederà a svalutare il dollaro, per dare rilancio alla base produttiva americana.
ROBERT SCHILLER – Secondo l’autore del famoso libro "euforia irrazionale", la ripresa economica Usa sta perdendo slancio e le probabilità di una seconda recessione aumentano. Un "double dip", ha dichiarato l’economista in un’intervista al Wall Street Journal, "potrebbe essere imminente". A inizio agosto Shiller aveva indicato in oltre il 50% le probabilità di questo scenario. Secondo il professore il crollo delle vendite delle case è dovuto alla fine incentivi fiscali (800 miliardi) voluti da Obama, il quale ha già annunciato nuove misure, atte a contrastare la crisi.