Consulente finanziario: sfide e opportunità negli investimenti secondo MFS
Gli ultimi anni sono diventati sempre più difficili, con portafogli caratterizzati da complessità crescente e aspettative di rendimento associate storicamente a rischi sempre maggiori. Il ruolo del consulente finanziario è cambiato negli anni, adattandosi continuamente a richieste ed esigenze dei clienti, all’interno di un contesto socio-economico in costante evoluzione.
Se nel 1995 a un rendimento atteso del 7,5% era associata una deviazione standard del 6,0%, nel 2005 allo stesso rendimento era associata una deviazione standard dell’8,9%, salita ulteriormente nel 2015 per arrivare al 17,2%, un rischio che è quasi il triplo rispetto a vent’anni fa.
Rispetto all’inizio dell’anno, in cui il PNRR sembrava aver infuso discreto ottimismo, lo scenario, nell’arco di pochi mesi è radicalmente mutato, complici la guerra e l’incremento allarmante dell’inflazione. Un investimento azionario oggi è più difficile che mai ed il mercato è diventato short trend. La tenuta di un azione oggi è scesa drasticamente, passando da quasi trent’anni di tre decenni fa, a sei mesi.
Focus sugli investimenti a lungo termine
I mercati nel breve termine sono diventati più efficienti e la dispersione dei rendimento molto più vicina. Risulta quindi difficile, per coloro che offrono soluzione agli investimenti, riuscire a creare un valore aggiunto. Ma alla base di ogni approccio consulente-cliente ci deve essere la fiducia, fondamentale per pianificare un investimento, costruito sul risparmio del cliente.
In MFS la strategia è quella di cercare di non lasciarsi travolgere da quello che accade a livello macroeconomico – pur mantenendo uno sguardo attento al posizionamento all’interno di tale ciclo.
Gli investitori devono essere consapevoli che il contesto economico e finanziario sta diventando più complesso e impone di rimanere focalizzati in un’ottica di investimento di lungo termine. Warren Buffett, pioniere della filosofia d’investimento di lungo termine, sosteneva che “il tempo è amico delle aziende eccellenti, e nemico di quelle mediocri”.
Il fenomeno delle zombie firms
Negli Stati Uniti, investitori e attori politici temono da tempo che tassi di interesse estremamente bassi possano dare origine ad una vera e propria legione di società zombi, che sopravvivono principalmente perché i prestiti sono economici e abbondanti.
Le cosiddette zombie firms sono in genere definite come aziende che non hanno prodotto profitti sufficienti per onorare i propri debiti per tre anni consecutivi. Sulla base di tale definizione, circa il 13% delle aziende con sede negli Stati Uniti potrebbe esserne considerata un esempio. Questa metrica cattura una fascia di imprese, tipicamente società tecnologiche, ad alta crescita, spesso giovani da cui gli investitori si aspettano guadagni elevati in futuro e che devono di fatto ancora raggiungere il loro potenziale, piuttosto che avvicinarsi alla fine della loro vita.
Si tratta di fatto di aziende tecnicamente fallite, tenute in piedi per volontà dello Stato o, più spesso, delle stesse banche creditrici. In un contesto di tassi che continuano ad aumentare il rischio è quello du assistere a non pochi default.
Come sono cambiati i portafogli in questi anni?
Il consulente finanziario del futuro dovrà fungere da trait d’union tra le varie realtà che il cliente cerca e lavorerà sempre più in team. Se dal 1992 al 2006 un portafoglio fai da te permetteva un rendimento con un rischio molto basso, negli ultimi quindici anni il rischio è raddoppiato. Capire le esigenze del cliente ed il profilo di rischio che questo richiede è diventato prioritario.
Nella fase iniziale della pandemia la volatilità dell’azionario globale è salita più del 50%, rappresentando un grosso problema. Da una parte perché tale fenomeno è collegato a perdite del portafoglio dei clienti e dall’altra perché, contestualmente, tende a spostare il profilo di rischio.
Il portafoglio diventa più complesso e oggi un approccio fai da te non può più funzionare. Per mantenere lo stesso rendimento bisogna raddoppiare il rischio insito all’interno del portafoglio.
Il consulente deve aiutare i suoi clienti ad inquadrare i propri obiettivi finanziari in un corretto orizzonte temporale. Un rischio basso si accompagna a rendimenti attesi contenuti. I mercati azionari sono più volatili, ma nel lungo termine, se approcciati con il metodo corretto, possono dare accesso a performance più gratificanti, in grado, a loro volta di accelerare il raggiungimento degli obiettivi finanziari.
Generazione Millenials: opportunità per il consulente finanziario
Il segmento dei Millennial è spesso trascurato dai consulenti finanziari, a causa di una scarsa conoscenza del loro patrimonio oppure per modelli di business inadeguati.
Se da una parte è vero che i questa fetta di popolazione ha maggiore accesso alle informazioni rispetto alle generazioni precedenti, la scelta della tipologia di investimento più adatta alle loro richieste ed esigenze, rappresenta la sfida più difficile.
Da un sondaggio effettuato sul mercato italiano che esamina gli atteggiamenti, le percezioni e i comportamenti dei singoli investitori Millennial rispetto all’attività dei consulenti finanziari, è emerso un forte disallineamento relativamente agli obiettivi d’investimento.
Educazione finanziaria: MFS lancia Advisor Edge Italia
Tanti consulenti finanziari scelgono di non presidiare questo segmento, rinunciando, di fatto, a posizionarsi su una grossa fetta del mercato futuro, fetta che tra 25 anni erediterà un patrimonio considerevole. Da un lato, ritengono che i millennial non siano un target appetibile, dal momento che in media hanno patrimoni di modesta entità e, dall’altro, sono scoraggiati da una serie di convinzioni errate.
I consulenti finanziari attribuiscono ai millennials un diverso ordine di preoccupazioni: per il 61% dei consulenti la disoccupazione è il principale timore dei giovani. Temono di non riuscire a risparmiare abbastanza per la pensione, di non essere in grado di sostenere finanziariamente i membri anziani della famiglia. Più in generale, emerge una forte incertezza finanziaria.
Comprendere opportunità e rischi in termini di gestione finanziaria ed investimenti, affinché risparmiatori, consumatori e investitori possano compiere scelte informate e consapevoli, per proteggersi dai rischi – in altri termini l’educazione finanziaria – riveste un ruolo di fondamentale importanza.
Da poco più di un anno MFS ha scelto di portare la piattaforma americana Advisor Edge anche in Italia, proprio per supportare i consulenti finanziari nell’adozione di un approccio olistico e trasversale dei propri clienti.
Se col passaggio generazionale, ben due terzi della ricchezza si muoveranno, appare evidente quanto il ruolo che il consulente finanziario è chiamato a giocare in questa partita, sia fondamentale .