Dall’1 al 12 novembre 2021 lo Scottish Event Campus di Glasgow sarà il palcoscenico d’eccellenza della COP26, l’incontro tenuto annualmente e organizzato dalle Nazioni Unite per discutere argomenti che ci riguardano sempre più da vicino quali il disboscamento, l’utilizzo di combustibili fossili e le conseguenti emissioni di CO2 ma soprattutto il cambiamento climatico, il cui effetto più evidente è il surriscaldamento globale.
COP26 cos’è e quali sono le Nazioni che aderiscono
COP è l’acronimo di “Conference Of the Parties” (ovvero “Conferenza delle Parti”) ed il meeting globale – giunto alla sua 26esima edizione – che affronta tutte le tematiche inerenti al cambiamento climatico e alle azioni che le Nazioni hanno sottoscritto nel 2015, firmando l’Accordo di Parigi.
Tra le decisioni sottoscritte dagli Stati membri dell’UNFCCC (La Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici) in occasione del summit parigino vi è la decisione di impegnarsi a mantenere la temperatura globale al di sotto dei 2°C oltre i livelli preindustriali e di monitorare la situazione climatica ogni cinque anni.
Ecco che quindi la COP26 si ascrive tra gli appuntamenti funzionali alla verifica delle azioni che nello scorso quinquennio sono state messe in atto dai Paesi membri per tenere sotto controllo il cambiamento climatico o per agire concretamente in quella direzione. Forti gli interventi del premier italiano Mario Draghi e dell’ex Presidente degli Stati Uniti Barak Obama, e di grande impatto l’assenza dei Presidenti di Cina e Russia – due tra i Paesi più inquinati al mondo.
COP26: perché il summit di Glasgow è così importante nella lotta al cambiamento climatico
L’incontro delle Nazioni Unite, organizzato sotto la presidenza del Regno Unito, risulta cruciale in quanto le decisioni e le azioni che verranno decise durante la COP26 impatteranno globalmente la vita di tutti i cittadini. È impossibile non riconoscere, infatti, che ormai i risultati disastrosi del cambiamento climatico siano palpabili nella vita di tutti i giorni: la deforestazione, il surriscaldamento globale, le emissioni di CO2 sono ormai termini della nostra quotidianità.
Le conseguenze di queste azioni poco accurate nei confronti del clima e dell’ambiente sono ormai realtà e riguardano principalmente il surriscaldamento globale che ha portato ad eventi climatici estremi e in costante aumento, come i fenomeni che si sono verificati nel corso dell’anno appena trascorso e che avranno di certo effetti nei cambiamenti climatici nel lungo periodo.
I presupposti da cui parte la COP26, infatti, è quello di mettere in atto delle azioni che sono frutto di scelte che il singolo cittadino può compiere ogni giorno per ridurre le emissioni: dal riscaldamento in casa alla scelta dell’automobile elettrica, al trasporto aereo e così via. A questi scopi i governi mondiali vogliono accordarsi per programmare azioni collettive urgenti al fine di arginare gli effetti devastanti del cambiamento climatico.
COP 26: quali sono gli obiettivi dell’edizione 2021
Gli obiettivi dell’edizione 2021 della COP26 – in ritardo di un anno a causa della pandemia da covid 19 – si concentreranno su strategie funzionali per tenere sotto controllo il cambiamento climatico. Ecco menzionate le più rilevanti.
Le prospettive più rosee vorrebbero un azzeramento delle emissioni di CO2 entro il 2050 e una riduzione della temperatura globale a 1,5°C entro il 2030. Per arrivare a questo risultato, che influirebbe positivamente sul cambiamento climatico, i Paesi presenti alla COP26 dovrebbero impegnarsi a:
- Arrivare ad una graduale eliminazione dei carbon fossili come fonte di energia.
- Puntare sempre di più sulla transizione agli autoveicoli elettrici.
- Ridurre la deforestazione.
- Incoraggiare maggiormente in investimenti sostenibili e in energie rinnovabili.
Un altro punto sulla tavola rotonda della COP26 è quello della salvaguardia degli habitat naturali e delle comunità con azioni che proteggano gli ecosistemi, ma anche le infrastrutture. Pensare, quindi, anche a mettere in pratica delle agricolture più resistenti (e resilienti) che non impattino negativamente sul cambiamento climatico e sulle vite umane.
I punti cardine della COP26: collaborazione e mobilitazione per il cambiamento climatico
Alla base di queste due prime tra le grandi azioni promosse dalla COP26 per combattere il cambiamento climatico e tutte le sue conseguenze, devono esserci dei cospicui investimenti da parte dei Paesi partecipanti alla conferenza sul clima di Glasgow 2021.
L’impegno delle Nazioni aderenti alla COP26 è quello di sbloccare circa 100 miliardi di dollari entro il 2030 che dovranno essere investiti in concrete azioni per la lotta al cambiamento climatico. Un importante contributo dovrà essere dato anche dalle istituzioni finanziarie (sia pubbliche che private) per raggiungere l’obiettivo finale delle zero emissioni di metà millennio.
Ma, oltre alla mobilitazione di ingenti somme di denaro, fondamentale sarà la collaborazione tra gli Stati impegnati nella lotta al cambiamento climatico. Ecco perché, uno degli intenti della COP26 sarà anche promuovere la collaborazione tra governi, imprese e società civile al fine di arrivare al completamento del cosiddetto “Libro delle Regole”, ovvero l’elenco dettagliato delle azioni per rendere effettivamente operativo l’Accordo di Parigi.
I propositi COP26 in linea con i temi della scorsa edizione della Family Economy Week
Lo scorso ottobre 2021 si è svolta la seconda edizione “contaminata” con la realtà digitale della Family Economy Week – evento organizzato in Italia ma di respiro ormai internazionale – che si configura come un vero è proprio incubatore di informazioni finanziarie funzionali all’educazione economica del cittadino.
Il focus degli incontri tenuti durante la Family Economy Week da diversi esperti del settore economico-finanziario e non solo si è basato su tre principi che risultano essere fortemente in linea con quelli introdotti e promossi dalla COP26 per la lotta al cambiamento climatico, ovvero: People, Planet ed Innovation.
È proprio da queste tre macro-tematiche che è partita la Family Economy Week (clicca qui per maggiori informazioni sull’evento) con lo scopo di far respirare al nostro Paese una rinnovata aria di cambiamento e porre le basi per la costruzione di un futuro sostenibile che vada da un lato di pari passo con i progressi tecnologici della nostra realtà oramai sempre più digitale; dall’altro abbia a cuore le sorti dei cittadini e dell’ambiente e – così come per la COP26 – metta in atto azioni per la loro tutela.