I dati raccolti in un report di Truenumbers
Uno dei principali punti del programma economico del neonato governo giallo-rosso riguarda il taglio del cuneo fiscale. Per questo provvedimento i numeri sono ancora ballerini ma secondo stime con 5-6 miliardi si potrebbe incrementare il reddito medio annuo dei lavoratori dipendenti italiani di 1500 euro. Ma a quanto ammonta il cuneo fiscale, ovvero, la differenza tra quanto il datore di lavoro paga e quanto il lavoratore incassa al netto di tutte le trattenute? E, soprattutto, a quanto ammonta la differenza con gli altri Paesi? Ebbene, l’Italia è tra i Paesi in cui la differenza tra la retribuzione lorda e netta è maggiore. Un dipendente con reddito medio e senza persone a carico costa il 47,88% in più rispetto al netto che percepisce. E il fatto è che il 2018 è stato un anno da record, il cuneo fiscale non era mai stato così alto. Non nel 2017, quando era stato del 47,68%, non gli anni precedenti. Lo rivela un’analisi di Truenumbers
Anche si era già andati molto vicini alla percentuale del 2018 dal 2011 in poi, quando si è sempre rimasti sopra il 47,6%, toccando il 47,84% nel 2013 e il 47,83% nel 2015. E se per gli ultimi anni si può parlare di una sostanziale stabilità con tendenza al rialzo, è notevole il fatto che tra il 2005 e il 2013 ogni anno il cuneo fiscale sia cresciuto di qualche decimale, passando dal 45,9% al 47,84%. Tra il 2000, quando era al 47,08%, al 2005, pur a fasi alterne, si era assistito invece a un lieve calo. La fase di maggiore incremento del cuneo fiscale tra l’altro è coincisa con la crisi economica, fattore che non ha fatto che peggiore il quadro complessivo della recessione.
Nel frattempo altrove le cose andavano diversamente. In media a livello Ocse, ovvero nei Paesi sviluppati del mondo, il cuneo fiscale ha avuto un trend contrario, di discesa. Nel 2000 era al 37,4%, per poi diminuire al 35,54% nel 2009, e risalire oltre il 36% negli anni successivi, ma posizionandosi comunque nel 2018 al 36,06%, un livello inferiore a quello dei 7 anni precedenti, mentre in Italia si toccava un nuovo record. La differenza tra il cuneo fiscale italiano e quello medio Ocse era dell’11,81% nel 2018. Il più alto mai registrato. Nel 2003, per esempio, era solo del 9,19%. Certo, ci sono Paesi con una tassazione superiore alla nostra. Ma sono pochi, solo due, Belgio, al primo posto nel 2018 con un cuneo del 52,67%, e Germania, con uno dl 49,5%. Tuttavia se nel 2003 il cuneo tedesco era di ben il 7,22% superiore al nostro, 53,2% contro 45,97%, nel 2018 la differenza era scesa solo al 1,62%.