Nel Ddl Capitali una novità che riguarda le casse
C’è una novità all’orizzonte del futuro delle Casse previdenziali private e privatizzate: il ddl Capitali sembra voler introdurre un meccanismo finalizzato a portare verso l’economia reale le loro risorse. Buona cosa? Si tratta di una richiesta spesso avanzata dalle Casse (e dai Fondi pensione) che dovrebbe equipararle a tutti i “soggetti abilitati” con regole semplificate, al pari cioè tra gli altri di sim, banche, assicurazioni, Oicr, e intermediari finanziari iscritti all’albo, istituti di moneta elettronica, fondazioni bancarie.
Ddl Capitali, cosa cambia?
Più facile investire? Senz’altro sì. Meno controlli? Questo non dovrebbe essere, perché dovrebbe
mantenersi il ruolo dei ministeri vigilanti (Mef e Lavoro), per soggetti chiamati a svolgere un ruolo di
pubblico interesse. Si tratta pur sempre amministrazioni pubbliche – si occupano dell’assicurazione obbligatoria per l’invalidità e la vecchiaia dei propri iscritti, primo pilastro, quindi, come l’Inps – la cui trasformazione in associazioni o fondazioni di diritto privato rileva solo sul piano della gestione.
Ddl Capitali, il punto di vista di Adepp
Ai recenti Stati Generali della Previdenza, Alberto Oliveti, presidente della maggiore tra le Casse, l’Enpam, e presidente dell’associazione di tutte le Casse, l’Adepp, ci ha tenuto a ribadire: “Non dobbiamo essere visti solamente come potenziali fornitori di finanziamento alle piccole e medie imprese – peraltro cosa interessante – ma come attori strategici della crescita del Paese, perché non ci può essere buona previdenza se non c’è buon lavoro”.
Uno sguardo al futuro
Dopo più di dieci anni d’attesa (dal 2011) entro giugno 2023 – secondo quanto previsto dall’ultima Legge di Bilancio – dovrebbe arrivare un decreto ministeriale mirante alla regolamentazione degli investimenti,
questione che ha spesso creato frizioni tra le Casse e la Covip, che spesso ha ambito a vigilare sulle Casse,
oltre che sui Fondi pensione. La contrapposizione sembra risolversi a vantaggio delle Casse e della loro autonomia. Cosa buona? Probabilmente sì, anche se un dubbio – al di là delle regole formali di sostenibilità finanziaria a 30 o 50 anni, tra saldo totale e saldo previdenziale – è difficile da eliminare: l’inverno demografico potrà abbattersi sul Paese senza scalfire il futuro delle Casse di previdenza private e privatizzate?
Solo l’Inpgi – la Cassa di previdenza dei giornalisti – ha dovuto issare bandiera bianca, per ora. C’è da credere che le altre Casse, comprese quelle più ricche di iscritti e di patrimonio, potranno resistere allo sbilancio demografico?
Marco Barbieri è il Direttore di WeWelfare, il sito della comunità che vive nel welfare integrativo. WeWelfare fa informazione e comunicazione in un mercato che si moltiplica in segmenti vicini ma distinti, quali welfare integrativo, welfare aziendale, welfare contrattuale e welfare territoriale.