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Elezioni, Europa al voto: i mercati
e il temuto fronte sovranista

Cittadini alle urne, analisti finanziari in trincea in attesa dei risultati e degli eletti

L’Europa alle urne, con la minaccia del fronte sovranista a preoccupare i mercati. Ma neanche troppo. Visto che per conquistare la maggioranza servirebbe un trionfo elettorale su larga scala. Successo che dai sondaggi non sembra emergere, con la triade PopolariSocialistiLiberali (per intenderci, quella che ha nominato Juncker nel 2014), ancora saldamente al comando nei numeri. E almeno in teoria pronta ad accordarsi per formare la nuova maggioranza. Ma i precedenti degli ultimi anni, non possono far dormire sonni tranquilli agli investitori.

I sovranisti europei si sono riuniti e ringalluzziti sabato scorso a Milano, in piazza Duomo, sotto la leadership di Matteo Salvini e Marine Le Pen. E i trend globali emersi dalle ultime consultazioni, fanno aumentare l’incertezza. Le forze più moderate sono in crisi d’identità, mentre quelle anti-sistema sguazzano tra post virali e social trend (strizzando l’occhio alle fake news). Così, nel 2016 c’è stato il trionfo di Trump negli Usa; nel 2017, la Brexit in Inghilterra; nel 2018, il matrimonio Lega-M5S in Italia. Tutte vittorie costruite sul desiderio diffuso di abbattere lo status quo.

E oggi il leit motiv degli Orbán di turno è praticamente lo stesso. Con lo spauracchio di Bannon, ex stratega di The Donald, in cabina di regia coi sovranisti. I mercati, già scossi dai dazi americani e dalla prossima uscita degli inglesi dall’Ue, aspettano con pazienza i risultati. L’attendismo è la parola d’ordine in questi giorni. Anche perché con ogni probabilità la partita più importante si giocherà poi a Bruxelles, con il fronte moderato che cercherà in tutti i modi di limitare l’avanzata degli antieuropeisti rinsaldando vecchie alleanze. Chissà se basterà.