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Elezioni, imprese e mercati: come gestire il rischio dei Btp

Le elezioni italiane del 4 marzo si stanno avvicinando, cosa succederà sui mercati, in particolare tra i titoli di Stato?

A poche settimane di distanza dalle elezioni politiche del 4 marzo, imprese, imprenditori e investitori stanno cercando di capire cosa succederà e quali saranno gli impatti sui mercati.

Le imminenti elezioni italiane potrebbero, infatti, riproporre un contesto rischioso per i titoli di Stato del Paese, i Btp e per le imprese stesse. Nonostante le parziali differenze rispetto al referendum del 2016, che aveva evidenziato notevoli problematiche e questioni irrisolte a livello costituzionale, le elezioni sono sicuramente foriere di un elemento d’incertezza che gli investitori dovrebbero prepararsi ad affrontare.

Cosa succederà ora, in particolare tra i titoli di stato?
“Storicamente, i rendimenti dei Btp si sono dimostrati sensibili al rischio politico e, nel periodo antecedente al referendum del 2016, sono schizzati verso l’alto passando dall’1% al 2%”, ha commentato Nizam Hamid, Etf strategist di WisdomTree Europe, che poi ha aggiunto che a seguito del recente movimento al rialzo, nel dicembre del 2017, prima dello scioglimento delle Camere, il rendimento dei Btp a dieci anni è salito dall’1,39% all’1,77%, con una modesta variazione dello 0,38%.

Attualmente è realmente difficile predire quale potrà essere il risultato elettorale e, dunque, se e chi potrà formare una maggioranza in grado di governare.

“Anche se difficilmente queste elezioni apporteranno i cambiamenti attesi in occasione del referendum del 2016, potrebbero comunque rivelarsi dense di eventi. Le incognite spaziano dall’eventualità che nessun partito raggiunga una vittoria schiacciante, alla vittoria del Movimento 5 Stelle, movimento anti-establishment, fino a contemplare un’affermazione della coalizione tra Forza Italia e la Lega Nord o altri partiti di centro-destra”, ha commentato Hamid.

Interpellato, poi, sulle possibili soluzioni da adottare in termini di investimenti, Hamid ha concluso rispondendo: “Gli Etp obbligazionari a leva inversa possono essere gli strumenti ideali per gestire i portafogli fixed income in concomitanza a un rischio di evento come, ad esempio, le prossime elezioni in Italia. Nel caso dei Btp e dell’imminente tornata elettorale, coprire i portafogli usando short Btp Etp può dimostrarsi efficiente dal punto di vista del capitale e vantaggioso rispetto alle caratteristiche rischio/rendimento. Poiché la Bce sta iniziando a porre termine all’attuale contesto di politica espansiva, l’aumento dei tassi potrebbe interessare il debito sovrano di tutta l’Eurozona, creando opportunità di copertura non solo nei Btp ma anche per i Bund”.