Sono un rischio per tutti le divisioni politiche che sono chiaramente riemerse sull’ipotesi di aumentare la capacita’ finanziaria del Fondo di stabilita’ dell’Eurozona, quello che presta denaro ai paesi sotto il tiro dei mercati con garanzie governative fino a 440 miliardi di euro.
STABILITA’ E CONTRASTI. Il motivo e’ semplice: se cio’ che il Portogallo puo’ guadagnare sul mercato in termini di fiducia (oggi l’emissione di bond e’ andata molto bene, anche se per trarre giudizi fondati occorre aspettare le prossime) viene smontato dalla cacofonia dei principali ‘policy maker’ europei la confusione portera’ a nuove tensioni di cui non si ha davvero bisogno. La Germania, spalleggiata dalla Francia, ha risposto picche al tentativo della Commissione europea di forzare una decisione dell’Eurogruppo, prefigurando anche l’ipotesi di estendere la missione del Fondo. In sostanza, si tratterebbe di permettergli di acquistare bond governativi sul mercato secondario per alleggerire la Bce di questo fardello.
Se fosse solo la Commissione a sostenere questa linea, non sarebbe un gran problema. Ma a quanto pare, l’idea e’ ardentemente sostenuta dalla stessa Bce (preoccupata per l’accumularsi nelle sue casse di bond della periferia dell’Eurozona) e dal Fondo monetario internazionale che degli interventi di salvataggio in Europa e’ uno dei registi. Sarebbe il caso che l’Eurogruppo ne discutesse a fondo e spiegasse pubblicamente perche’ si tratta di una misura, come sostiene Berlino, insensata e inutile.