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FONDI HEDGE: un aprile da record

I FONDI HEDGE fanno segnare un aprile pieno di soddisfazioni.

Per ritrovare le stesse performances, dobbiamo tornare indietro di nove anni, quando i fondi hedge all’epoca solcavano liberi e a grandi falcate i mercati azionari di tutto il mondo, sfruttandone a pieno
tutte le opportunita’.

Secondo quanto fornito da Hedge Fund Research,i fondi hedge hanno ottenuto un rendimento medio  pari a 3.8 punti percentuali solo nel mese di aprile, portando il settore ad un guadagno medio complessivo  dall’inizio dell’anno pari a 4.2 punti percentuali.
Nello stesso periodo lo S&P 500 è cresciuto solo di 0.5 punti percentuali.

Il tutto, in un momento in cui sui mercati c’è grande attesa per due fenomeni convergenti:  una graduale riduzione della volatilità,  e il varo di nuove regole.

I dati forniti da HFR, mostrano percio’ come il settore dei fondi hedge si stia progressivamente ripulendo, avendo sofferto tra la fine del 2008 e l’inizio del nuovo anno, di un abbandono di postazioni da parte di molti fondi ed assistendo ora ad una vera e propria rinascita.

In questi ultimi mesi i fondi rimasti si sono fortificati dalla crisi e
stanno dando nuove soddisfazioni ai mercati, nonostante molti investitori stiano comunque tenendo lontano dal settore una cifra consistente di capitali, circa 103 miliardi di dollari.

I fondi che hanno trainato il settore in questo mese caldo di aprile sono stati senza dubbio i fondi hedge che hanno investito nel settore dell’energia, sfruttando la  strategia  “convertible bond arbitrage“.

A dimostraizone di cio’, paragonando l’andamento del “HFR’s energy and basic materials index” all’andamento dell’ “HFR fixed income convertible arbitrage index”, si puo’ notare come il primo sia cresciuto
di 7.8 punti percentuali ed il secondo di 5.7 punti percentuali.

Questo confronto evidenzia proprio come vi sia  una forte correlazione tra l’andamento del primo con l’andamento del secondo.

Non solo, la crisi finanziaria nonostante le sue nefaste conseguenze ha portato comunque tutti gli operatori a ripensare al rapporto rischio-rendimento, ed infatti i fondi hedge che hanno fatto segnalare ottime performances nel mese di aprile hanno considerato in modo diverso i rischi che avrebbero potuto sostenere attraverso i loro investimenti.

A conferma di cio’ le dichiarazioni rilasciate da Robert F. Engle, premio Nobel 2003,  che ha legato il suo nome al modello statistico  Arch (Autoregressive conditional heteroskedasticity),  diffuso sui mercati per misurare la volatilità a breve degli stessi.

Secondo Robert F. Engle, la valutazione inadeguata del rischio da parte di tutti gli operatori di mercato – managers, banche, investitori etc.-   ha portato alla catastrofe.
Oggi chi è rimasto sulla scena dopo la “ripulitura generale” è in grado e ha l’obbligo di ridimensionare i rischi assunti nei propri investimenti ricordando che  la spinta  all’innovazione finanziaria non finirà e che sarà necessario costruire un insieme di  regole che servano  a evitare gli errori del passato.