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Giovani, voglia di consulenza:
la chiede il 40% degli under 30

Una ricerca di Bnl-Bnp Paribas svela il dato sorprendente sulla clientela retail

Contrariamente a quanto si possa pensare, sono i giovani quelli più interessati a ricevere consulenza in materia di investimenti: di preciso il 40% tra gli under 30. Tale valore scende al 30% tra chi ha dai 30 ai 49 anni, e si abbassa ulteriormente al 23% dai 50 ai 64 anni, fino ad arrivare al 21% tra gli over 65. A riferirlo è la ricerca di Bnp Paribas, Expectations and needs of retail customers in their banking relationship, svolta su 37mila clienti retail da 10 Paesi diversi (quasi tutti in Europa, tra cui l’Italia).

Dunque i giovani sono sedotti e richiedono il digitale, ma non basta. Vogliono anche ricevere consigli da persone in carne e ossa. E questo vale per tutte le età. La ricerca infatti ha dimostrato come in ben otto Paesi su dieci la gestione della relazione sia il primo fattore di soddisfazione per i clienti di una banca. Entrando nel dettaglio, la gente dagli istituti si aspetta principalmente una gestione efficace del suo patrimonio (18%), in secondo luogo c’è l’esigenza di ottenere consigli utili per vivere una vecchiaia e una pensione serena (15%), al terzo posto la necessità di implementare una pianificazione finanziaria tale da poter sopperire a dei possibili imprevisti (incidenti, perdita di entrate, ecc.).

Insomma, i clienti vogliono sentirsi supportati dalla propria banca. In tal senso gioca un ruolo fondamentale la capacità di gestire la relazione e instaurare un rapporto di fiducia con il risparmiatore. Senza tralasciare però la digitalizzazione: in Bnp, il 62% dei clienti sono digitali. Processo che però non porterà alla sparizione del fattore umano. Tutt’altro. Le banche viaggiano verso un modello phygital (physical + digital). L’unico in grado di soddisfare i clienti attuali e futuri.