QUOTAZIONE. A poche settimane dalla quotazione in borsa di LinkedIn, che nel giorno dell’Ipo ha fatto segnare un rialzo da capogiro, 109%, per poi sgonfiarsi nei giorni successivi, un’altra azienda online annuncia la propria volontà di vendere le proprie azioni sul mercato. Parliamo di Groupon, l’azienda leader mondiale per la vendita di coupon per servizi a prezzi iper-scontati. Il valore dell’ Ipo non è ancora stato reso noto, si sa invece che il piazzamento dei titoli dovrebbe avvenire durante il terzo trimestre di quest’anno.
CIFRE. Il Wall Street Journal parla di 750 milioni di dollari e dei mercati che starebbero reagendo con estrema positività alla notizia. Se si guardano alle cifre di Groupon questa euforia appare molto comprensibile. Mentre la concorrenza sul fronte delle offerte glocal, cosi si definisce l’azienda, si fa più agguerrita, l’apripista fa il suo esordio in borsa. Con cifre da capogiro per sedurre gli investitori Groupon ha depositato un’offerta pubblica iniziale da 750 milioni di dollari. Come preannunciato, la giovane azienda di offerte giornaliere geolocalizzate fa il suo esordio in borsa.
Con l’IPO, Groupon rende pubbliche anche informazioni dettagliate circa i suoi conti e i suoi utenti, così da dare agli investitori tutti i dati per le necessarie valutazioni. Con 83,1 milione di utenti registrati (dati fino al 31 marzo), nel primo quadrimestre 2011 ha registrato un fatturato pari a 644,7 milioni di dollari, anche se questo non ha segnato la profittabilità dell’azienda che rimane anche nel primo quarto in perdita di 102,7 milioni di dollari.
ESORDIO. Si tratta, spiega d’altronde il CEO Andrew Mason, di un’azienda che ha pensato soprattutto a rafforzarsi in vista dell’esordio in borsa: con 7.107 impiegati e una spesa in marketing online che solo nel primo quarto 2011 tocca quota 179,5 milioni di dollari, l’azienda ha attirato 1,12 miliardi di dollari in venture capital ed ha esteso la sua squadra e le sue competenze con 13 acquisizioni con un valore complessivo di 34,8 milioni di dollari, senza contare l’acquisto di CityDeal e QPod.
BUSINNES. Pur rappresentando un unicum per il modo in cui porta avanti il suo business (in particolare per l’ironia delle offerte), Groupon rappresenta, insieme a LinkedIn che ha da poco fatto il suo esordio, un banco di prova per le aziende Web che si stanno preparando o stanno pensando all’esordio in borsa. I primi a credere che l’azienda sia un’investimento più che positivo sono i suoi stessi fondatori, che hanno già declinato un’offerta di acquisto da parte di Google.
Non si tratta, peraltro, dell’unico tentativo di emulazione per Groupon, che vede crescere sempre di più i cloni e le offerte alternative di servizi simili al suo. Ma il suo Ceo, Mason è convinto e strasicuro che nessuno riuscirà a raggiungere la sua grande azienda.