In Finlandia l’ambiente non frena i ricavi
Rispettare rigorosi criteri di sostenibilità e perseguire ambiziosi obiettivi di profitto è possibile. Helsinki e la Finlandia ne sono l’esempio plastico. Qui l’azienda petrolifera Neste copre il 60% della produzione mondiale di diesel rinnovabile (essendo la terza società più sostenibile al mondo) e il governo proietta con le sue scelte il Paese verso il traguardo emissioni zero di CO2 già nel 2035 (15 anni prima dell’Europa, che punta al 2050). Un’ascesa rapida e vertiginosa, quella finlandese, analizzata da un report del Sole 24 Ore.
Avanguardia della Finlandia sostenibile è la capitale Helsinki, che a sostegno del suo impegno ha persino lanciato uno strumento online. “Think Sustainably”, pensa in modo sostenibile, che dà una valutazione dell’impatto ambientale di hotel, ristoranti e attrazioni turistiche. E che a cittadini e visitatori può mostrare anche una rappresentazione urbanistica di questo impegno: la nuova e modernissima biblioteca pubblica Oodi, progettata da Ala Architects, un edificio in legno di 17mila metri quadri che consuma quasi l’energia che è in grado di autogenerare.
La Finlandia, dunque, indica la strada da seguire. Una notizia significativa nel giorno in cui lo sciopero globale per il clima sta paralizzando intere città (solo a Milano, sfilano in 150mila) in tutto il pianeta. “Noi crediamo che ambientalismo e profitto si possano perseguire insieme e ne abbiamo una prova qui da noi”, dice un esponente della confindustria finlandese. Salvare il mondo si può. Senza però rallentare o peggio bloccare la crescita economica. Un dettaglio non da poco, specie per le logiche degli investimenti e dei mercati finanziari.