L’università Cattolica di Milano, per il tramite di un’equipe di economisti e psicologi, ha effettuato un’indagine su un campione bilanciato per genere e area geografica composto da 304 individui. Alle persone designate sono state poste domande volte ad accertare il livello di conoscenza dei mercati finanziari. I ricercatori hanno rilevato che circa un quarto degli intervistati non riconosce la necessità e l’opportunità di differenziare gli investimenti.
La situazione è migliorata leggermente in rapporto al livello di istruzione: su dieci intervistati con titolo di studio basso, la metà non ha nemmeno provato a rispondere, altri tre hanno dato una risposta sbagliata e solo due hanno risposto correttamente, mentre su dieci soggetti laureat quattro hanno dato una risposta corretta, due una sbagliata e quattro non hanno risposto.
Quello che emerge dall’indagine campionaria è che la cultura finanziaria nel nostro paese appare molto scarsa. Questo pone dei problemi operativi consistenti per le banche e accolla loro dei rischi elevati. Se infatti un soggetto investe in titoli junk bonds, nel nostro paese non può essere dato per scontato che questi fosse consapevole che ad alti tassi di rendimento devono corrispondere alti rischi.
Una ricerca similare è stata realizzata dal Consorzio Patti Chiari in collaborazione con The European House-Ambrosetti che ha misurato il livello di cultura finanziaria degli italiani attraverso l’elaborazione di un apposito indicatore sintetico, Il sondaggio realizzato ad ottobre del 2008 su un campione più ampio di ben 2.100 individui, rappresentativo della popolazione italiana, è emerso che l’indicatore del livello medio di cultura finanziaria degli italiani è pari a 3,5 su una scala che va da 0 (totale assenza di qualsiasi concetto o idea correlata al mondo finanziario) a 10 (conoscenza ottimale di nozioni, termini e concetti finanziari di base). Un valore decisamente insufficiente. L’unico dato ulteriore che si è potuto rilevare è che la cultura finanziaria cresce con l’età: gli individui di età compresa tra i 55 e i 64 anni ottengono mediamente un migliore punteggio, mentre chi ha tra i 18 e i 24 anni si colloca al livello più basso.
Tra le curiosità è emerso che ben 8 italiani su 10 ignorano gli effetti di un incremento dei tassi di mercato sui propri risparmi e 4 su 10 non sono in grado di effettuare operazioni finanziarie elementari. Quasi il 50% degli italiani inoltre, non possiede le conoscenze finanziarie minime di base relativamente agli strumenti finanziari, trovando difficoltà nel valutare il profilo di rischio dei due strumenti più conosciuti e diffusi nei mercati finanziari: titoli di Stato e azioni. Il 40% circa degli italiani non controlla mai l’andamento dei propri investimenti e del proprio conto corrente.
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