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Il crollo in borsa di Bpm. Ricapitalizzazione necessaria

IL PRESIDENTE. Il presidente di Banca Popolare di Milano, Massimo Ponzellini dichiara di "aver fatto ciò che è giusto per la banca". Un commento che giunge dopo la riunione dell’esecutivo Abi in merito all’aumento di capitale fino a 1,2 miliardi già preannunciato martedì dal board della banca. Utilizzando una metafora, ha inoltre aggiunto "Abbiamo il bambino, ora bisogna allevarlo e farlo crescere bene".

Ponzellini ha aggiunto, inoltre che la condizione del direttore generale Fiorenzo Dalu, ritenuto in questi ultimi tempi in uscita a causa del progetto di banca unica, gode di ottima salute. E proprio sul piano di accorpamento in Bpm di Legnano, Alessandria e Mantova, si è limitato a dire che l’istituto sta «facendo il piano industriale, dove ci saranno le indicazioni necessarie» . 

 
IL PIANO. Piano che ora Dalu e il condirettore Enzo Chiesa stanno perfezionando e che comprende, oltre all’aumento e all’accorpamento, l’incremento delle deleghe a 5 per ciascun socio, razionalizzazioni di costo, cessioni. Il documento sarà approfondito prima in un board il 3 maggio, quindi messo in approvazione il 12 maggio. Con l’assemblea straordinaria del 25 giugno infine sarà dato il mandato al consiglio di procedere con l’operazione, con ogni probabilità in settembre. L’annuncio sull’aumento Bpm ha scatenato un’ondata di vendite in Borsa spingendo il titolo al ribasso dell’8,55%.  Tutto o in parte scontato dato l’ammontare dell’operazione, più che raddoppiata rispetto a quella già rifiutata in marzo dalla banca ma anche per “l’effetto diluitivo” associato.