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Riforma della Terza Età: Un Passo Epocale per Affrontare le Sfide dell’Invecchiamento in Italia

Il Viceministro del Lavoro Maria Teresa Bellucci (dal nostro PF Institutional Forum) e la Prof.ssa Chiara Saraceno (su FinanceTV) fanno il punto sulla situazione

L’Italia è al centro di una sfida demografica senza precedenti: con 14 milioni di over 65, siamo il primo Paese in Europa per numero di anziani e il secondo al mondo, dietro solo al Giappone. Questa realtà evidenzia due aspetti: da una parte la longevità è un segno positivo della qualità della vita in Italia, ma dall’altra emergono significative criticità legate alla gestione delle persone in condizioni di fragilità.


Terza Età e Quarta Età: Due Popolazioni con Bisogni Diversi

Con l’aumento degli over 85 e dei centenari, si delineano due fasce distinte tra gli anziani:

  • Terza età: persone ancora autonome e attive, che necessitano di un supporto leggero.

  • Quarta età: persone più fragili, spesso non autosufficienti, che richiedono servizi più complessi e mirati.


Questa divisione ci impone di ripensare i servizi offerti, non solo in termini di assistenza domiciliare o residenziale, ma anche con un sistema di supporto intermedio per prevenire situazioni di isolamento e fragilità.


La Sfida dei Servizi per Anziani in Italia

L’Italia soffre di una carenza di servizi per anziani, specialmente per:

  • Assistenza domiciliare leggera: visite periodiche per monitorare lo stato di salute e prevenire emergenze.

  • Servizi diurni: spazi di socializzazione e monitoraggio per anziani ancora autonomi.

  • Integrazione della rete familiare e di vicinato: un sistema che sostituisca o affianchi la rete di supporto familiare quando assente.


Molti anziani, pur vivendo da soli, non sono isolati grazie alla presenza di una rete affettiva. Il problema sorge quando questa rete manca o si riduce, causando situazioni di isolamento che compromettono il benessere fisico e mentale.


L’Isolamento e i Rischi per gli Uomini

Un tema spesso sottovalutato è il rischio di isolamento sociale, particolarmente elevato per gli uomini anziani. Studi dimostrano che:

  • Gli uomini tendono a ricostituire con meno frequenza relazioni dopo la perdita di un partner, rispetto alle donne.

  • Nelle coppie, il mantenimento delle relazioni sociali è spesso delegato alle donne, lasciando gli uomini meno preparati a gestire la solitudine.


Questo fenomeno è radicato nei modelli di genere tradizionali, che attribuiscono alle donne il ruolo di custodi delle relazioni. Promuovere un cambiamento culturale, incoraggiando gli uomini a coltivare relazioni personali, è essenziale per ridurre i rischi di isolamento.


Soluzioni per una Longevità Sostenibile

Per affrontare queste sfide, è necessario:

  1. Ampliare i servizi leggeri: un sistema di monitoraggio che prevenga l’insorgere di criticità.

  2. Supportare la rete familiare: favorire la collaborazione tra servizi pubblici e vicinato.

  3. Promuovere l’inclusione sociale: incentivare attività che riducano l’isolamento, specialmente per gli uomini.

  4. Sensibilizzare sull’importanza delle relazioni: insegnare il valore del mantenimento delle connessioni sociali, indipendentemente dal genere.


Conclusione

L’Italia vive una doppia sfida legata alla longevità: garantire una vita dignitosa agli anziani fragili e prevenire l’isolamento sociale. Investire in una rete di servizi intermedi e promuovere un cambiamento culturale nel modo in cui uomini e donne vivono le relazioni sono passi fondamentali per affrontare con successo questa riforma epocale.




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