UN DOSSIER PUBBLICATO dal centro studi Fondazione Impresa, dimostra che quando non c’è l’articolo 18 anche in Italia le imprese assumono. Ne è prova il fatto che nel 2011, su 10 assunzioni, ben 4 sono avvenute nelle aziende con meno di 10 dipendenti, quelle definite microimprese. Su 846mila nuovi posti di lavoro che sono stati creati complessivamente nel 2011, ben 332.630 sono riconducibili alle imprese aventi un numero di dipendenti fra 1 e 9. In percentuale queste rappresentano il 39,3% del totale.
LE GRANDI IMPRESE, quelle con 500 dipendenti e più hanno assunto molte meno persone, poco meno di 158mila, il 18,7% sugli assunti totali.
COSÌ COME si è rilevato che sono sempre le microimprese ad offrire con maggiore frequenza un posto a tempo indeterminato, facendo si che su 10 assunzioni non stagionali ben 5 sono a tempo indeterminato.
LE GRANDI IMPRESE restano ferme al 46%. Come spiegano i ricercatori di Fondazione Impresa, “le aziende piccole non temono di investire sul fattore lavoro e sono più propense a fidelizzare i propri lavoratori con contratti più stabili anche in momenti particolarmente critici per l’economia italiana e mondiale”.
ANCHE SE effettivamente è più semplice offrire contratti a tempo indeterminato da parte di imprese che non si trovano bloccate dall’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori che rende virtualmente illicenziabili i dipendenti, rimane comunque il dato di fatto che i microimprenditori alla fine producono più occupazione di tutti.