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Italia, la luce in fondo
al tunnel (è spenta)

Pubblicata la nuova analisi sull’economia nostrana a cura di Mazziero Research

Il PIL del 1° trimestre al +0,2%, ancora provvisorio, ha migliorato in modo sensibile le stime di crescita annua dell’Italia. Dato che potrebbe arrivare allo 0,4%, pur considerando un modesto arretramento nel 2° trimestre. Anche la produzione industriale è ripresa, ma già si avverte un rallentamento che potrebbe rappresentare sia una fisiologica pausa sia l’esaurimento della fase di ricostituzione delle scorte, in calo sul finire del 2018, e quindi preludere a una nuova stagnazione.

Anche il commercio al dettaglio resta debole, mentre quello elettronico segna progressi a doppia cifra su base annua; la sensazione è che al commercio tradizionale manchino le idee per contrastare questo fenomeno e vi sia troppa arrendevolezza nel perdere quote di mercato. Continua la creazione di nuovi posti di lavoro, ma la disoccupazione non riesce a scendere al di sotto del 10%. Mentre torna ad aumentare la cassa integrazione a conferma della fragilità del recupero produttivo.

L’unica cosa che cresce è il debito che presto segnerà nuovi record storici. Prima di avviarsi nella fase discendente del secondo semestre e chiudere l’anno tra 2.349 e 2.385 miliardi. In uno scenario di questo tipo confermiamo la previsione formulata nel precedente Osservatorio: la manovra correttiva di autunno ci sarà, per l’anno prossimo si renderà necessario l’aumento IVA, seppur mitigato, e si profila all’orizzonte una patrimoniale che potrebbe essere demandata a un futuro governo tecnico.