La ricerca IWBank analizza e confronta le dinamiche, le priorità e l’attitudine alla proiezione nel lungo termine dei risparmiatori di tre generazioni differenti
I risparmiatori italiani sono affetti dal “presentismo”, un tipo di comportamento che porta a considerare il futuro come un qualcosa di astratto e presente solo in un’altra dimensione. A rilevare questa scarsa propensione a guardare troppo avanti è uno studio svolto da IWBank in collaborazione con l’istituto di ricerca Demia. La conseguenza diretta è la mancata realizzazione di una pianificazione a lungo termine. D’altro canto emerge l’importanza che i clienti riconoscono alla figura del consulente finanziario, che vorrebbero competente a 360° e che possa offrire loro consigli personalizzati. Con un’attenzione particolare alla relazione. Perché un professionista di fiducia può aiutare anche a programmare meglio il domani.
L’obiettivo più importante era capire la predisposizione degli italiani a pianificare. L’indagine ha coinvolto 1.500 investitori, uomini e donne provenienti da tutto il territorio nazionale, appartenenti a fasce di età differenti, caratterizzate da diverse traiettorie di vita – vita – differente grado di stabilità economica, indipendenza rispetto alla generazione precedente, ecc. – ma accomunate dalla disponibilità di un patrimonio da poter investire di almeno 10.000€ e da obiettivi riassumibili in quattro pilastri comuni: il mantenimento del tenore di vita, il benessere familiare, la sicurezza economica e il supporto alla salute.
Ne è emerso un quadro ambivalente. Se da un lato, infatti, è diffusa la consapevolezza circa l’importanza del risparmio (per 8 intervistati su 10) e della pianificazione di lungo termine (6 su 10), dall’altro, pianificare risulta facile solo per 3 intervistati su 10. Colpa del “presentismo”. Uno dei più forti bias comportamentali, che porta a procrastinare nel tempo le decisioni chiave sui propri risparmi. La ricerca, infatti, evidenzia come 2 intervistati su 10 associano il futuro a un periodo inferiore a 1 anno, 6 intervistati su 10 non vanno oltre un orizzonte di 5 anni, mentre solamente 1 su 10 interpreta tale concetto come un periodo superiore ai 10 anni.
Tuttavia, se stimolati a proiettarsi nel futuro alla luce dell’attuale quadro socio-demografico e previdenziale, i risparmiatori sembrano acquisire una maggiore consapevolezza circa la necessità di pianificare il loro avvenire: 7 intervistati su 10, se sollecitati a riflettere sul futuro, si dichiarano convinti che “risparmiare di più e in modo continuativo sia una ricetta che può garantire a se stessi un tenore di vita adeguato in futuro”. La maggiore consapevolezza acquisita favorisce l’attivazione di comportamenti virtuosi che si traducono in una significativa apertura alla consulenza finanziaria: 6 italiani su 10 concordano “sulla necessità di essere affiancati da un professionista che possa essere di supporto ad una pianificazione di medio-lungo periodo”.
E il consulente finanziario viene riconosciuto come una figura chiave per superare il “presentismo” e proiettarsi nel lungo termine. Lo pensano in particolare gli appartenenti alla Generazione X (64%), che si trovano in una fase di assunzione di responsabilità verso i propri figli e verso la terza fase di vita, e il 76% del campione che è già seguito da un consulente, a dimostrazione del fatto che il valore espresso all’interno della relazione instaurata con il cliente è ben percepito. Il profilo ideale del consulente tracciato dagli intervistati restituisce la descrizione di un professionista efficace nel dare valore sia alla relazione che all’investimento: una persona di fiducia, esperta ed onesta che sappia orientare al meglio le scelte finanziarie.
Dunque, tracciando un bilancio, l’analisi ha mostrato che, se sollecitati a riflettere sul futuro, gli intervistati tendono a spostare in avanti il proprio orizzonte temporale, riconoscendo in quasi il 60% dei casi che le proprie strategie di risparmio ed investimento potrebbero non essere adeguate alle necessità future. Tali riflessioni inducono 7 intervistati su 10 a dichiararsi pronti a risparmiare di più e in modo continuativo e a dichiarare una significativa apertura all’affiancamento di un consulente finanziario che possa essere di supporto alla pianificazione dei propri progetti di vita nel lungo termine. Un aumento dell’educazione finanziaria potrebbe aiutare in tal senso.