Mentre tutto il mondo finanziario concentra la propria attenzione sulla Grecia, un altro Paese è pericolosamente vicino al default: il Kuwait. A dare l’allarme è stato il Financial Times.
Secondo alcune analisi più di 100 società private di investimenti del Paese non riusciranno ad arrivare alla fine dell’anno, schiacciate dal debito. Chi pensava dunque che la situazione negli Emirati Arabi fosse tornata definitivamente alla calma grazie al salvataggio di Dubai operato da Abu Dhabi si sbagliava di grosso.
D’altra parte riandando alla prima fase delle crisi del debito, quando veniva ancora definita crisi subprime, si trova una preoccupante analogia. Al salvataggio di Bear Stearns in molti esultarono per lo scampato pericolo per poi venire travolti dal crac di Lehman Brothers. Queste dinamiche, però, sono tutt’altro che sorprendenti: ci troviamo infatti di fronte a crisi sistematiche e non di singole banche o singoli Paesi. Tutte le banche americane erano piene di titoli tossici così come tutti gli Emirati hanno investito dissennatamente nel real estate e sui listini occidentali. Queste lezioni dovrebbero servire da monito all’Europa. Chi pensa che salvando la Grecia si evitino problemi ulteriori si sbaglia. Anche nel caso in cui la Ue soccorra Atene, nel futuro prossimo la crisi colpirà con ogni probabilità un Paese più importante. Deficit e debiti pubblici fuori controllo sono infatti problemi diffusi in tutto il Continente.