Potrebbe arrivare oggi un “si” da parte della BCE sull’acquisto di Titoli Stato italiani.
La conference call dei ministri delle Finanze del G7, dovrebbe tenersi nella tarda serata europea di oggi (prime ore del mattino in Asia), prima dell’apertura dei mercati asiatici.
Intanto le Borse del Medio Oriente e del Golfo in calo sui timori per una nuova recessione mondiale e dopo il taglio del rating degli Stati Uniti. Sui mercati della regione, aperti la domenica (giorno di chiusura per Europa e Stati Uniti) hanno prevalso le vendite in attesa delle decisioni delle riunioni del G7, del G20 e della Bce previste oggi.
L’indice della piazza finanziaria di Dubai ha perso il 3,7% portando il passivo rispetto ai livelli massimi di aprile al 12%. In deciso ribasso anche la Borsa di Tel Aviv che cede il 6%, il peggior calo dal novembre 2008. Perdite anche sul mercato del Qatar (-2,51%) e dell’Oman (-1,87%) mentre ha chiuso quasi invariata la Borsa dell’Arabia Saudita che però sabato aveva ceduto oltre 5 punti percentuali.
Ora si attende con timore la riapertura dei listini di domani , dopo che la scorsa settimana è stata la peggiore dal novembre 2008 con ribassi intorno al 10% in Europa e del 5,8% per il Dow Jones. Certo la pressione dei mercati, più ché i richiami della Commissione Ue e della Bce, ha portato l’Italia ad anticipare di un anno degli effetti della manovra mentre in Spagna i candidati alle elezioni di novembre hanno annunciato misure di stretto rigore.
L’agenzia Standard and Poor’s conferma come stabile il rating tripla ‘A’ per la Francia. Il rating tripla ‘A’ della Francia è "stabile", ha detto – alla radio francese ‘Inter’ – il capo economista europeo di S&P, Jean-Michel Six, spiegando che la leadership politica ed una buona governance sono un fattore importante nelle valutazioni delle agenzie di rating.
Il presidente Barack Obama ritiene che le trattative per giungere ad un accordo sul tetto del debito degli Stati Uniti sono state troppo lunghe e laceranti e ora i membri del congresso devono unirsi e lavorare per rafforzare l’economia. Lo ha affermato il portavoce della Casa Bianca Jay Carney in un comunicato in cui si afferma inoltre che "il compromesso bipartisan per la riduzione del deficit è stato un passo importante nella giusta direzione. Tuttavia, il percorso per raggiungerlo è stato troppo lungo".