Sarà per la recente crisi dei Subprime, sarà per la storica volatilità dei mercati o per le non ottimali condizioni macro-economiche ma gli investitori private si stanno sempre più orientando ad introdurre nel loro portafoglio le cosiddette asset class alternative, puntando, fra le altre, anche al mercato dell’arte, che nell’ultimo decennio è sempre stato in ascesa. Questa apertura a nuovi mercati non può lasciare indifferenti gli operartori specializzati nel settore private, come Fortis Private Bank, che proprio per rispondere a questa esigenza, ha deciso di puntare sul ricco mercato dell’arte grazie a un accordo con ArtNetWorth, società di Art Advisory & Investment con sede a Milano ma con una copertura a livello internazionale.L’accordo riguarda la gestione e la valorizzazione dei patrimoni artistici riguardanti tutti i settori dell’arte, dall’antico al moderno-contemporaneo, facenti capo ai clienti Fortis Private Banking. In particolare la società milanese opererà a stretto contatto con i 26 banker che si rivolgono a clienti con un entry level di 500 mila euro e un patrimonio medio di 1,5 milioni, al fine di dare risposta anche a questa necessità della clientela, si punterà difatti alla valorizzazione di collezioni preesistenti come la stima, la perizia, la creazioni di veicoli finanziari ad hoc come fiduciarie o trust, fino ad arrivare all’investimento diretto sui mercati artistici internazionali.
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