La risalita dell’economia a Oriente
Tutti sperano in una ripresa diffusa a livello globale, ma per ora i segnali più incoraggianti provengono principalmente dall’Asia. In testa c’è ovviamente la Cina, che sarà uno dei pochi Paesi al mondo a chiudere in fase espansiva questo 2020, e che con Corea del Sud e Giappone guida la riscossa economica. L’Occidente resta al palo, anche se l’arrivo del vaccino potrebbe cambiare le carte in tavola molto rapidamente.
I sorprendenti risultati cinesi
La Cina non ha mai smesso di correre. A novembre vede il surplus commerciale volare a 75,42 miliardi di dollari ai livelli più alti di sempre, doppiando i 37,18 miliardi dello stesso mese del 2019 e superando i 53,5 miliardi attesi dagli analisti, con la ripresa della domanda globale malgrado il Covid-19. Il dato, secondo le Dogane, beneficia di un balzo annuo dell’export, in fase espansiva da sei mesi di fila, del 21,1% a fronte del +11,4% di ottobre e del +12% stimato dai mercati. L’import cresce per il terzo mese di fila, segnando un rialzo del 4,5% annuo, meno del +4,7% di ottobre e del +6,1% atteso.
L’accordo per il turbo orientale
Il libero scambio, si sa, è una manna da cielo per il commercio internazionale. Lo abbiamo già visto in Europa. Ed ora è un altro asso nella manica dell’Asia. Parliamo del mega accordo commerciale chiamato Rcep, Regional Comprehensive Economic Partnership, qui il pezzo del corrispondente da pechino Guido Santevecchi. Oltre al Giappone tra i firmatari ci sono la Cina, la Corea del Sud, Australia e Singapore. Un patto di libero scambio (da cui è rimasta fuori l’India) che coinvolge un’area in grado di produrre il 30 per cento del Pil mondiale.
La speranza “contagio” economico
Insomma, l’Oriente tira dritto. Questi Paesi (forti delle esperienze con Mers e Sars) hanno saputo gestire meglio la pandemia e le loro economie ne hanno beneficiato, riportando dati generalmente positivi ed espansivi. Per questo, immaginare una ripresa a trazione orientale è tutt’altro che fuori luogo. Con l’auspicio che il “contagio” economico, questa volta benefico, possa poi espandersi a tutte le aree del pianeta.