Le prime stime sulle compagnie coinvolte nella proposizione di polizze index linked con sottostante prodotti strutturati garantiti da Lehman Brothers ammontano, secondo la società di consulenza NMG, a una quindicina interessando ben 100mila clienti sottoscrittori.
Fra le società più coinvolte in queste operazioni risulterebbe esserci Unipol che ha collocato polizze index linked con sottostanti garantiti dalla Lehman Brothers per circa 100 milioni ma che ha comunicato, nei giorni scorsi, la disponibilità a rimborsare i propri clienti coinvolti, e Mediolanum che ha annunciato come risultino compromesse index-linked per un ammontare di 210 milioni di vendute a circa 10.000-15.000 clienti. Sul terzo gradino di questo non invidiabile podio Cattolica assicurazioni con circa 25 milioni di premi investiti in questa tipologia di prodotti.
La ripercussione sulla clientela risulta quindi elevata soprattutto se si tiene conto della stima che le polizze index-linked con sottostante Lehman Brothers con il rischio di insolvenza dell’emittente a carico della compagnia di assicurazione, e quindi realmente garantite, non superi il 5% di quelle collocate.
Inoltre non bisogna dimenticare che oltre alla proposizione attraverso i prodotti index-linked, che comunque porteranno inevitabili ripercussioni sulla fiducia della clientela, alcune compagnie hanno anche un’ esposizione diretta. Generali ha dichiarato di essere esposta con Lehman Brothers per circa 110 milioni, Cattolica per 60 milioni e Fondiaria Sai per 37 milioni.
Questa vicenda si ripercuoterà sicuramente sulla fiducia della clientela anche delle altre compagnie poiché va a toccare uno dei prodotti assicurativi più venduti in Italia negli ultimi anni. Le index linked sottoscritte (quante di queste in modo consapevole?) nel corso degli ultimi anni ammonterebbero a circa 1,5 miliardi e rappresentano, secondo quanto comunicato dall’Ania, ben il 25% della nuova produzione vita.