È di qualche giorno fa la nota, diffusa da Poste Italiane, che comunicava l’estinzione del cosiddetto libretto “dormiente” entro il prossimo 21 giugno 2022, salvo che il titolare non ne dia comunicazione al proprio ufficio postale di riferimento, il quale procederà al censimento anagrafico dello stesso. Se ciò non dovesse accadere entro il termine indicato, il denaro presente nel libretto verrà trasferito ad un Fondo gestito da Consap e istituito dalla Finanziaria del 2006.
Ma vediamo più nel dettaglio cosa si intende per libretto “dormiente” e come è possibile agire per evitarne la chiusura o la perdita dell’eventuale denaro presente al suo interno.
Poste Italiane all’erta: cos’è il libretto dormiente?
Si considera “dormiente” quel libretto, polizza, assegno, libretto di risparmio o conti non movimentati da oltre 10 anni, non sottoposti a procedimenti o blocchi operativi che ne impediscano la movimentazione delle somme e con un saldo superiore a 100 euro: vale a dire, quindi, un libretto che risulta inutilizzato dal suo titolare negli ultimi 10 anni.
Tali prodotti finanziari finiti nel “dimenticatoio”, negli ultimi 10 anni, hanno fatto guadagnare allo Stato oltre due miliardi di euro. Le storie che vi ruotano attorno sono le più svariate: dalle persone decedute che non avevano comunicato nulla agli eredi ai libretti smarriti in cantine e soffitte o gettati per sbaglio. Per evitare questi incidenti, solo negli ultimi tempi, infatti, è stato possibile aprire un libretto dematerializzato, vale a dire con validità operativa e privi del vincolo di doverlo portare con sé e mostrare ogni volta.
Una stima di Poste Italiane sui titolari di un libretto dormiente
Ma quanti sono i titolari di un libretto dormiente? Poste Italiane non ha comunicato dati ufficiali, ma tra le persone decedute e quanti hanno cambiato residenza, si stima che siano nell’ordine delle decine di migliaia quelli che rischiano di non aver comunicazione dell’ultima normativa diramata da Poste Italiane per la chiusura del libretto dormiente.
Secondo le dichiarazioni di Andrea Pusceddu – responsabile servizi assicurativi e postali di Federconsumatori – in una nota di Federconsumatori: “È opportuno che i cittadini verifichino i propri documenti e quelli dei parenti anziani, per evitare di perdere gli importi dovuti. Tale circostanza è valida anche per gli eredi che vogliano verificare l’esistenza di un libretto ‘dormiente’ intestato al parente deceduto”.
Perciò chi presenta domanda di successione e ha diritto all’eredità, diventa titolare a tutti gli effetti di un libretto postale lasciato dalla persona deceduta. Nel caso in cui un utente non sia certo di essere titolare di un libretto dormiente o non ricordi a quando possa risalire l’ultima operazione effettuata sul medesimo, è possibile consultare la specifica sezione “Depositi dormienti” del portale Poste Italiane; al suo interno sono disponibili tutte le informazioni utili e l’elenco dei libretti in fase di chiusura.
Libretto dormiente non dichiarato alle Poste: cosa può fare il titolare per evitarne l’estinzione o la perdita di denaro
Dopo la comunicazione da parte di Poste Italiane, il titolare di libretto dormiente ha 180 giorni di tempo per effettuare un’operazione o una mobilitazione su di esso (anche la sola comunicazione espressa alla Banca di voler proseguire nel rapporto) e fino al 20 ottobre 2022.
In caso di estinzione del libretto dormiente in data 21 giugno 2022, il denaro presente al suo interno sarà trasferito al Fondo gestito da Consap, ma il cliente avrà sempre la possibilità di recuperarne la somma presente. Il titolare del libretto dormiente, infatti, potrà (nei successivi 10 anni) inoltrare specifica richiesta di rimborso. Le domande dovranno essere presentare a Consap SPA per via telematica oppure tramite Raccomandata A/R presso la sede della società.