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Osservatorio Mefop “Il welfare e gli italiani”, il futuro preoccupa

Osservatorio Mefop Il welfare e gli italiani il futuro preoccupa

Malattia e non autosufficienza preoccupano più della pensione. Soprattutto negli italiani con più di 45 anni. E’ una delle indicazioni dell’indagine condotta da Mefop e dall’Osservatorio sul Welfare guidato da Mauro Maré. La salute sta diventando il primo motivo di incertezza per il futuro. I lavoratori più giovani (che da qualche anno sono monitorati dalla ricerca) temono di più un reddito inadeguato e un orizzonte pensionistico che rischia di sfumare.

Il quadro che emerge dall’ultima edizione del Rapporto è di sostanziale sfiducia: il futuro che ci attende è peggiore del passato che abbiamo vissuto.

Osservatorio Mefop “Il welfare e gli italiani”, le principali evidenze

Un focus particolare viene riservato come d’abitudine al sistema previdenziale, sia pubblico che privato. La maggioranza degli intervistati ammette di conoscere poco (comunque non abbastanza) le regole della
previdenza. Una ignoranza particolarmente dichiarata dai non occupati (chi lavora dice di essere abbastanza informato delle regole della pensione, almeno nel 52% dei casi).

Più clamorosa la dichiarazione di insipienza sul sistema previdenziale privato. Il 64% della popolazione dichiara di non saperne quasi nulla. Difficile poi stupirsi del basso tasso di adesione ai fondi pensione (meno di un terzo degli occupati sono iscritti alle forme della previdenza complementare). Niente secondo pilastro soprattutto per mancanza di risorse da risparmiare (nel 38% dei casi). Eppure chi ha aderito mostra di essere soddisfatto del Fondo pensione. In questo orizzonte di scarsa conoscenza si fa strada l’idea di una obbligatorietà del secondo pilastro previdenziale. I favorevoli all’obbligo sono passati in dieci anni dal 9% (nel 2012) al 22% nel (2022).

Parallelamente si ingrossano le fila di coloro che vorrebbero una pensione finanziata dalla fiscalità generale (48%), piuttosto che dalla contribuzione (39%). Uno scossone non da poco al sistema adottato dal nostro Paese. Permane un conflitto generazionale e un egoismo generazionale: gli occupati vorrebbero andare in pensione prima, anche se ciò comporta un costo per le generazioni future.

Italiani e welfare, un tema di fiducia

Lo studio Mefop-Osservatorio sul Welfare correla l’adesione ai Fondi pensione (e ai Fondi sanitari integrativi) a un alto tasso di capitale sociale (cioè un alto tasso di fiducia, trust, nelle relazioni sociali) e inversamente al tasso di legami familiari. Cioè dove sono più forti i legami familiari, meno fiducia c’è nei rapporti sociali e meno propensione di manifesta all’adesione presso forme di welfare integrativo.

La percezione di fiducia verso il Sistema pensionistico e il Servizio Sanitario Nazionale è distribuita sul territorio nazionale in modo molto simile: emerge in entrambi i casi una maggiore fiducia nelle regioni del nord e nel centro del paese e più bassa a sud.

Marco Barbieri è il Direttore di WeWelfare, il sito della comunità che vive nel welfare integrativo. WeWelfare fa informazione e comunicazione in un mercato che si moltiplica in segmenti vicini ma distinti, quali welfare integrativo, welfare aziendale, welfare contrattuale e welfare territoriale.