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Dossier

Milano, una smart
city d’eccezione

Il capoluogo lombardo continua a stupire, in controtendenza con gli indicatori dell’Italia, cresce ed è all’avanguardia dal punto di vista dell’innovazione: così Milano è divenuta ormai capitale delle startup ed epicentro d’Europa per le multinazionali

Il secolo urbano

L’Ottocento e il Novecento sono i secoli dell’egemonia del sistema Stato-Nazione. Oggi ci apprestiamo ad entrare nel secolo delle città. Il 50% della popolazione mondiale vive in città, in Italia il 43% della popolazione si concentra nei comuni con più di 30.000 abitanti (il 4% del totale).

L’eccezione Milano

Nella crisi generale nazionale e internazionale, gli indicatori di salute del tessuto economico, sociale e ambientale di Milano sono del tutto anticiclici. Milano nel 2016 per la prima volta diventa sede del maggior numero di multinazionali e consolati in Europa (dati ISLA). Poi nel 2016 si piazza per la prima volta 16esima tra le città mondiali nell’indice di attrattività di PWC. Milano si scopre infine destinazione turistica: da 3 milioni a 10 milioni dal 2000 al 2016 oggi seconda solo a Roma.

L’età dell’abbondanza

Mai Milano nella sua storia ha vissuto un momento tanto felice e prospero. Infrastrutture: il raddoppio delle linee metropolitane negli ultimi 15 anni per numero di fermate. Demografia: Dopo decenni di declino, Milano attrae nuovi abitanti e nuova ricchezza. Cultura: Milano città universitaria prima in Italia e in crescita nel mondo. Musei ed eventi mai così visitati (+50% 2016 rispetto ad anno precedente, più di 40000 eventi in città durante il periodo di Expo). Classe creativa: oltre 60.000 imprese creative di ogni settore (moda, design, comunicazione, professioni intellettuali, arti…); mai così attrattiva. Imprese: Milano capitale delle Startup italiane (oltre la metà delle startup innovative hanno sede a Milano).

Ambiente e verde pubblico: raddoppio della superficie a parco della città e inquinamento ai minimi storici. Smart City: la città più cablata d’Europa con fibra FTTH si appresta a sperimentare per prima nuove tecnologie per rendere i cittadini padroni della propria vita e non più dipendenti dai servizi del Comune. Nuovo volto della città: il nuovo Skyline sana le ferite della guerra solo adesso e non finisce qui. Expo 2015: 10 miliardi di euro di indotto primario, 400 milioni di investimenti privati e 1,5 miliardi di investimenti pubblici e un successo di pubblico (21 milioni di visitatori).

La chance metropolitana

L’occasione per Milano è quella di cominciare un percorso di concessioni di poteri da parte dello Stato e della Regione, in una logica win win. L’obiettivo è fare dell’urban core metropolitano (oggi 1,3 milioni di residenti, 1.8 milioni di domiciliati; entro 20 anni maggiore densità e infrastrutture possono permettere negli attuali confini almeno 3 milioni di persone) un soggetto autonomo sul modello di Hong Kong, Amburgo, Buenos Aires, Mosca.

Tale luogo aperto al mondo ma inserito nello Stato italiano (dotato di propria politica estera, fiscale, ecc.) dovrebbe essere un laboratorio che si autoregoli e che proponga un modello di libertà e di responsabilità partecipativa unico al mondo e utile anche per l’Italia. Con la riduzione al minimo dell’ingerenza politica e amministrativa, con l’adozione di proprie leggi e la gestione in autonomia delle proprie risorse, al fine di attirare talenti di tutto il mondo creando un luogo ideale per vivere e per fare impresa.