Matteo Arpe è un banchiere e dirigente d’azienda italiano. Arpe è laureato in economia aziendale presso l’Università Bocconi, inizia la sua carriera professionale presso Mediobanca, dove lavora dal 1987 al 2000, con incarichi crescenti, fino a ricoprire il ruolo di direttore centrale finanza straordinaria.
Nel 2000 entra a far parte di Lehman Brothers con la responsabilità dell’area strategic equity a livello europeo. Dal 2001 approda al Gruppo Banca di Roma come amministratore delegato del Mediocredito Centrale (oggi rinominata MCC) e come direttore generale della costituenda holding.
L’anno seguente viene nominato direttore generale di Capitalia e nel 2003 amministratore delegato. Dal 2004 è docente a contratto presso la Facoltà di Economia della LUISS Guido Carli, dove è titolare dell’insegnamento di Economia delle Aziende di Credito. Nel 2006 si mostra contrario all’ipotesi di fusione con Banca Intesa e in funzione difensiva acquista sul mercato il 2 per cento delle azioni dell’istituto di credito milanese, bloccando di fatto ipotesi di scalate oscure.
A febbraio 2007 l’avvocato Ripa di Meana (presidente del patto di sindacato di Capitalia) lo invita alle dimissioni su richiesta del presidente Cesare Geronzi, senza spiegare il motivo della richiesta. Matteo Arpe rifiuta di dimettersi.
Il 22 febbraio è quindi convocata la riunione del patto di sindacato per sfiduciarlo. I mercati reagiscono molto male alla notizia, ma anche i dipendenti della Banca manifestano in favore dell’amministratore delegato. Lo stesso patto di sindacato è diviso al suo interno. La riunione ha quindi un esito imprevisto: il patto di sindacato conferma la fiducia ad Arpe. Al fine di dare una via d’uscita al presidente Cesare Geronzi, il cui tentativo è stato sconfessato, Arpe scrive una lettera di chiarimenti in cui ribadisce la correttezza del proprio operato.
È membro del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo di Banca di Roma, Mediobanca e Associazione Bancaria Italiana. Siede altresì nei Consigli di Amministrazione di MCC, Cnp Capitalia Vita, Istituto Europeo di Oncologia, Fondazione Cerba, nonché nel Comitato permanente ABI Banche e Società.
Il 20 maggio 2007, i Consigli di Amministrazione di Capitalia e Unicredito Italiano, riunitisi a Milano e a Roma rispettivamente, hanno approvato il progetto di fusione per incorporazione di Capitalia S.p.A. in UniCredito Italiano S.p.A. sulla base di un rapporto di concambio di 1,12 nuove azioni ordinarie di UniCredito per ogni azione ordinaria di Capitalia. Matteo Arpe si dimette quindi dalla carica di Amministratore Delegato.
Il 6 novembre 2007, fonda insieme ad un gruppo di partner un nuovo gruppo finanziario dal nome di Sator, la società con sede a Roma ed uffici a Milano e a Londra, con lo stesso Arpe amministratore delegato, e l’economista Luigi Spaventa presidente. La nuova società riunisce un gruppo di professionisti di società finanziarie italiane e internazionali. Ha come core business il private equity e l’asset management, e in futuro si occuperà di private banking e corporate speciality finance.
È stato rinviato a giudizio a luglio 2007 assieme a Cesare Geronzi nell’ambito del crack Parmalat per la vicenda dell’acquisto dell’azienda Ciappazzi di proprietà di Giuseppe Ciarrapico da parte di Calisto Tanzi