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Bolle speculative, come difendersi?

Analisi delle bolle speculative e della speculazione finanziaria con Maurizio Mazziero: come questi fenomeni influenzano gli investimenti e i mercati.

In questa nuova intervista con Maurizio Mazziero, analista finanziario e founder di Mazziero Research, ci immergiamo nel mondo delle bolle speculative e della speculazione finanziaria, spiegando come queste siano influenzate dall’avidità e dall’effetto gregge e analizzando come questi fenomeni influenzano i nostri investimenti e il funzionamento dei mercati.


Una bolla speculativa si verifica quando i prezzi di un asset si distaccano significativamente dai suoi valori intrinseci o fondamentali. Questo fenomeno è spesso alimentato dall’avidità e dalla convinzione che il valore di un bene continuerà a crescere senza sosta e comporta un flusso continuo di acquisti che gonfia ulteriormente la bolla fino a quando, inevitabilmente, i prezzi crollano.


La speculazione è una pratica di mercato che cerca di sfruttare disallineamenti nei prezzi degli asset per sfruttarli a proprio vantaggio: gli speculatori possono identificare titoli sottovalutati o sopravvalutati e agire di conseguenza per trarne profitto. La speculazione può prendere una piega negativa quando gli operatori cercano di manipolare i mercati spingendo artificialmente le quotazioni di un titolo per poi vendere in massa una volta raggiunto un guadagno.


Sebbene bolle speculative e speculazione siano fenomeni diversi, spesso si sovrappongono. Le bolle sono il risultato di comportamenti speculativi di massa, dove l’avidità e l’effetto gregge giocano ruoli cruciali. La speculazione, invece, può avvenire sia in mercati normali che in mercati distorti da bolle.


Maurizio Mazziero identifica tre principali aree di rischio attuale nei mercati finanziari che possono contribuire alla formazione di bolle speculative: quotazioni azionarie alte, spesso ingiustificate dai fondamentali dell’azienda, il che può accadere a causa dell’euforia del mercato e delle aspettative irrealistiche di crescita futura; percezione erronea dei Titoli di Stato, per la quale ignorare la solvibilità degli stati e il rischio di default può portare a decisioni di investimento errate e a potenziali perdite; rialzi delle criptovalute minori, spesso spinti da speculazioni piuttosto che da un valore intrinseco reale, la scarsa liquidità può amplificare i movimenti di prezzo, creando bolle speculative che possono scoppiare rapidamente.


In ambito tecnologico, i cosiddetti “Magnifici Sette” (tra cui Apple, Microsoft, Google, Amazon, Facebook, Tesla e Nvidia) sono stati protagonisti di crescite impressionanti. Tuttavia, non tutti questi titoli mantengono la stessa traiettoria di crescita. Ad esempio, Tesla ha mostrato un trend discendente a causa delle delusioni sui risultati trimestrali, mentre Nvidia continua a crescere grazie alla domanda di chip per l’intelligenza artificiale.


La diversificazione rimane una strategia chiave per mitigare i rischi. Investire in titoli meno “di moda” ma con fondamentali solidi può offrire una stabilità maggiore rispetto ai titoli altamente speculativi. Un portafoglio bilanciato, che includa una gamma di settori e asset class, può aiutare a ridurre l’impatto delle eventuali bolle speculative e delle fluttuazioni di mercato.


In Italia, molti investitori considerano i titoli di Stato un rifugio sicuro per i propri risparmi, credendo che lo Stato non possa fallire. Tuttavia, questa percezione può essere fuorviante, infatti il debito pubblico italiano, che ha raggiunto i 2895 miliardi di euro, rappresenta un potenziale rischio per la stabilità economica del Paese. Se i mercati percepiscono che il debito è insostenibile, potrebbe verificarsi un aumento dei tassi di interesse richiesti dagli investitori per acquistare nuovi titoli, aggravando ulteriormente la situazione.


Nonostante i tassi di interesse elevati per contrastare l’inflazione, i mercati azionari non hanno subito un significativo calo. Un ribasso dei tassi di interesse avrebbe un effetto positivo anche sui titoli obbligazionari, poiché le obbligazioni già emesse a tassi più alti diventerebbero più preziose. Questo potrebbe attrarre investitori in cerca di rendimenti più stabili.


bias comportamentali hanno sempre avuto un impatto significativo sull’andamento dei mercati finanziari, influenzando le decisioni degli investitori e portando a comportamenti irrazionali, che creano bolle speculative e crolli improvvisi.


Uno degli esempi più noti è la bolla delle dotcom alla fine degli anni ’90. Durante questo periodo, aziende legate a internet vedevano salire vertiginosamente le loro quotazioni, spesso senza avere fondamentali solidi. Un caso emblematico fu quello di Tiscali, un provider di telecomunicazioni che offriva internet gratuito, appoggiandosi alla rete di Telecom. Durante la bolla dotcom, bastava che un’azienda avesse un nome legato a internet per vedere le sue quotazioni salire. Questo illustra come le mode temporanee e l’effetto gregge possano distorcere i mercati.


Un esempio più recente è quello di GameStop nel gennaio 2021. La catena di negozi di videogiochi, in difficoltà a causa dell’avvento dei giochi online, vide le sue quotazioni salire vertiginosamente grazie a un influencer finanziario su Reddit, che spinse migliaia di piccoli investitori a comprare azioni GameStop, portando il prezzo da 4,70 a 81,25 dollari in pochi giorni, in questo modo i fondi di investimento, costretti a chiudere le loro posizioni corte, subirono forti perdite.


Alla luce di questi esempi, è evidente che i bias comportamentali continuano a influenzare significativamente i mercati. Alcuni dei suggerimenti per ridurre l’influenza di questi bias sono: migliorare la conoscenza finanziaria per aiutare gli investitori a prendere decisioni più informate e meno emotive; mantenere un portafoglio diversificato che riduce il rischio complessivo e mitiga gli effetti delle bolle speculative; riconoscere razionalmente i propri bias per ridurne l’impatto portando a decisioni di investimento più equilibrate.


In conclusione, investire è un’attività seria che richiede una comprensione approfondita dei mercati e dei rischi associati. L’educazione finanziaria è fondamentale per evitare errori comportamentali e gestire efficacemente il proprio patrimonio.




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