
L’economia italiana a febbraio 2025: analisi e prospettive
L’ultimo rapporto della Banca d’Italia, “L’economia italiana in breve”, fornisce un quadro dettagliato della situazione economica del Paese nel febbraio 2025. Eccolo
Il documento evidenzia la crescita moderata del PIL, l’andamento dell’inflazione e le principali dinamiche del mercato del lavoro, del settore bancario e della finanza pubblica.
1. Crescita economica e mercato del lavoro
L’Indicatore Ciclico Coincidente (Ita-Coin) segnala una stabilizzazione dell’economia, con il PIL in crescita dello 0,8% nel 2025, in linea con le stime della Banca d’Italia. Tuttavia, la crescita è inferiore rispetto al 2024, riflettendo una domanda interna ancora debole e un contesto internazionale incerto.
Domanda interna e investimenti: Gli investimenti fissi lordi registrano un calo, soprattutto nel settore industriale. Il giudizio delle imprese sulle condizioni per investire resta prudente, influenzato dall’aumento dei tassi d’interesse e dall’incertezza sui costi energetici.
Mercato del lavoro: Il tasso di occupazione rimane stabile, mentre la disoccupazione è in lieve calo. Il settore dei servizi mostra maggiore resilienza rispetto all’industria.
2. Inflazione e prezzi al consumo
L’inflazione al consumo si attesta all’1,5% nel 2025, in discesa rispetto ai livelli del biennio precedente. Il calo è dovuto alla moderazione dei prezzi dell’energia e delle materie prime, anche se le componenti volatili, come alimentari ed energia, continuano a pesare sulle dinamiche dei prezzi.
Prezzi delle abitazioni: Il mercato immobiliare mostra segnali di stabilizzazione, con una crescita contenuta dei prezzi e una leggera ripresa delle compravendite.
3. Commercio estero e competitività
Le esportazioni italiane hanno registrato un rallentamento, con una contrazione dello 0,2% nel primo trimestre 2025. Il rallentamento della domanda globale e la perdita di competitività rispetto ai principali partner europei, come Francia e Germania, rappresentano fattori di rischio per la bilancia commerciale.
Saldo del conto corrente: Dopo un 2023 negativo, il saldo del conto corrente torna in territorio positivo, sostenuto dal recupero del settore manifatturiero e dalla ripresa del turismo.
4. Credito e settore bancario
Il credito alle imprese rimane sotto pressione a causa dell’aumento dei tassi di interesse. I prestiti bancari al settore privato registrano una contrazione, soprattutto per le PMI.
Credito deteriorato: Il tasso di deterioramento del credito resta contenuto, ma si osserva un lieve aumento dei crediti non performanti (NPL).
Solvibilità delle banche: Gli indicatori patrimoniali mostrano una buona tenuta del sistema bancario italiano, con un CET1 ratio medio al 16,08%.
5. Finanza pubblica e debito
Il debito pubblico si attesta al 135,8% del PIL nel 2025, leggermente in rialzo rispetto al 2024. Tuttavia, il deficit di bilancio si riduce al 3,8% del PIL, grazie a una maggiore disciplina fiscale e alla crescita moderata delle entrate tributarie.
Spread e rendimenti: I rendimenti sui titoli di Stato decennali si attestano intorno al 3,7%, mentre lo spread con i Bund tedeschi rimane sotto controllo, a circa 150 punti base.
6. Proiezioni macroeconomiche
Le previsioni per i prossimi anni indicano una crescita moderata dell’economia italiana:
PIL: +1,1% nel 2026, +0,9% nel 2027.
Inflazione: stabile intorno all’1,5%-2,0% nel medio termine.
Conclusioni
Il quadro economico italiano mostra segnali di stabilizzazione, ma con alcune fragilità: il rallentamento della domanda interna, l’aumento del costo del credito e l’incertezza sui mercati globali potrebbero frenare la crescita nei prossimi trimestri. Tuttavia, la tenuta del mercato del lavoro, la riduzione del deficit e la stabilità del sistema bancario rappresentano elementi positivi per il futuro dell’economia italiana.
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