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Perché l'Italia non riesce a guardare al Futuro? Quale ruolo devono avere le Istituzioni?

Oggi l’Italia è in una situazione peggiore rispetto al 2011: perché come cittadini, politici e istituzioni non riusciamo a essere lungimiranti?

Il cambiamento climatico è ormai una realtà innegabile. Eventi climatici estremi come alluvioni e siccità non possono più essere considerati “inaspettati” o “imprevedibili”. Tuttavia, le risposte istituzionali e sociali sembrano spesso tardive e inadeguate.


Il Paradosso della Consapevolezza Senza Azione

Nonostante il grande dibattito globale, molti governi, incluso quello italiano, continuano a sottovalutare l’urgenza di agire in modo sistemico. Ad esempio:

  • La Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile 2022, approvata dal governo Meloni e sviluppata dal governo Draghi, rappresenta un significativo passo avanti rispetto al 2017. Tuttavia, dopo l’approvazione, nulla è stato fatto per implementarla.

  • Il Piano di Adattamento ai Cambiamenti Climatici, adottato lo scorso anno, non ha ancora portato alla costituzione del comitato responsabile della sua attuazione.

Nel Documento Programmatico di Bilancio per i prossimi sette anni, il governo stesso certifica che l’Italia non raggiungerà gli obiettivi climatici ed energetici per il 2030, fissati dall’Unione Europea.


Contraddizioni Nelle Politiche Energetiche

Un altro esempio di frammentazione decisionale riguarda le energie rinnovabili. Da un lato, si adottano piani per accelerare la transizione ecologica; dall’altro, si introducono normative che ostacolano l’installazione di pannelli solari, anche su terreni agricoli inquinati, e si decentralizza alle regioni la scelta delle aree per installazioni eoliche e fotovoltaiche.

Questa situazione di incoerenza riflette un problema strutturale: l’Italia firma impegni internazionali di grande rilevanza, come il Patto sul Futuro sottoscritto con l’ONU, ma spesso fallisce nell’implementarli concretamente.


La Nuova Legge sull’Autonomia Differenziata: Un Rischio per la Coesione

La frammentazione delle decisioni potrebbe peggiorare con l’applicazione della nuova legge sull’autonomia differenziata. Con 23 materie potenzialmente delegate a 19 regioni e due province autonome, il rischio è di creare un caos

amministrativo che rallenterebbe ulteriormente l’attuazione di politiche nazionali coerenti.


Il Problema Culturale: Vivere alla Giornata

Un altro aspetto critico è l’approccio culturale. Viviamo in una società influenzata dalla “generazione Amazon”, abituata a soddisfare immediatamente i propri bisogni. Questo atteggiamento si riflette anche nelle aspettative verso la politica, che dovrebbe rispondere in modo rapido ed efficace alle sfide globali. Tuttavia, questa mentalità rischia di compromettere la pianificazione a lungo termine, necessaria per affrontare problemi complessi come il cambiamento climatico.


Cosa Fare per Migliorare la Lungimiranza?
  1. Educazione e sensibilizzazione: I cittadini devono essere informati sull’importanza di politiche di lungo termine e sulla necessità di coerenza nelle azioni politiche.

  2. Valutazioni di impatto basate sulla scienza: Le decisioni politiche devono essere guidate da analisi scientifiche e considerare gli effetti sulle generazioni future.

  3. Maggiore coerenza istituzionale: È necessario un coordinamento tra governo centrale e regioni per evitare frammentazioni che paralizzano i progetti di sostenibilità.

  4. Monitoraggio e trasparenza: Implementare strumenti di verifica sull’attuazione degli impegni presi a livello nazionale e internazionale.


Conclusione

L’Italia si trova a un bivio. La sostenibilità non è solo una questione ambientale, ma anche economica, sociale e istituzionale. Continuare a vivere alla giornata senza una visione di medio-lungo termine rischia di compromettere il futuro del paese. Per cambiare rotta, è necessario trasformare la consapevolezza in azione concreta, superando le contraddizioni che da troppo tempo caratterizzano il nostro sistema politico e sociale.




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