LA DECISIONE di Moody’s arriva subito dopo l’approvazione del piano per il taglio alle spese e l’innalzamento del debito da parte del Senato Usa e dopo al firma di Barak Obama che lo ha convertito in legge. Moody’s, quindi a mercati chiusi ha annunciato che potrebbe arrivare a un downgrade entro 12 a 18 mesi.
UGUALMENTE Fitch aveva già preannunciato che il voto positivo sul debito non avrebbe avuto conseguenze con il massimo rating, non escludendo tuttavia un ribasso in futuro. Probabilmente sulla stessa linea sarà la decisione dell’altra Agenzia di rating S&P’s. Il Senato Usa ha quindi approvatoi, con 74 voti favorevoli e 26 contrari, il piano di riduzione del deficit che ha scongiurato lo spettro di un immediato catastrofico default del debito degli Stati Uniti. La legge era stata approvata dalla Camera dei Rappresentanti già nella giornata di lunedi.
OBAMA non ha perso ulteriore tempo ed ha immediatamente firmato la legge. Disposizione che permette di alzare progressivamente il tetto del debito Usa, finora di 14.300 miliardi di dollari, giusto poche ore prima che il governo si trovasse a corto di risorse federali per pagamenti immediati, dagli stipendi militari alle pensioni. In base al piano, che prevede tagli di spesa per circa mille miliardi nei prossimi 10 anni, il tetto del debito verrà innalzato di 2.400 miliardi in tre fasi.
PAGAMENTI URGENTI. Un primo rialzo di 400 miliardi è a effetto immediato per consentire appunto al governo di fare i pagamenti più urgenti. Poi il tetto verrà ulteriormente alzato di altri 500 miliardi di dollari entro febbraio. Inoltre a novembre un comitato bipartisan avrà il compito di individuare altri tagli alla spesa per 1.500 miliardi. Infine a inizio 2012 il tetto verrà alzato di altri 1.500 miliardi.
Standard & Poor invece la pensa diversamente poichè secondo l’Agenzia sarebbero state invece necessarie misure per 4.000 miliardi di dollari. S&P’s aveva detto a metà luglio che ci sarebbe stato il 50% di probabilità di un taglio del rating degli Stati Uniti nei prossimi tre mesi, se il piano di tagli del deficit non fosse stato adeguato.