I cambiamenti strutturali, organizzativi e culturali nel settore finanziario in senso lato sono causa ed effetto dei cambiamenti microeconomici delle società in esso attive e al tempo stesso dell’aggregato delle singole storie aziendali.
È, infatti, evidente che nel nuovo scenario finanziario la banca tradizionale, così come l’azienda, è in crisi: i paradigmi strategici sono mutati ed è necessario prendere velocemente consapevolezza che il fattore tempo è un punto cruciale per competere nel nuovo contesto. Oggi il potere è passato dalla banca al cliente e in questo passaggio l’informazione gioca un ruolo centrale nel nuovo scenario competitivo: in un mercato maturo come quello finanziario, l’informazione è l’elemento che consente di catturare e sedurre nuovi clienti e di essere scelti dai clienti stessi. Per informazione qui voglio intendere la sintesi tra la capacità della banca di capire le esigenze della clientela e di relazionarsi con essa nel modo più opportuno: è quindi un concetto trasversale tra le politiche di prodotto e quelle di distribuzione. Quindi come si può ben capire l’informazione in alcuni segmenti ha un ruolo marginale, in altri, viceversa, come nel private banking, è fondamentale sia nella fase di seduzione, sia in quella della relazione.
I fattori alla base del cambiamento
La diffusione dell’informazione finanziaria, il caos competitivo e l’ingresso di nuovi operatori online hanno avuto un impatto devastante sulla redditività delle imprese finanziarie e quindi sull’accelerazione del processo di consolidamento in atto in tutto il mondo, dagli Stati Uniti all’Europa, al Giappone. Anche l’Italia è stata fortemente interessata da questo consolidamento e mutamento della struttura competitiva. La crescente offerta d’informazioni economiche, di ricerche istituzionali macro e microeconomiche attraverso la rete ha di fatto ridotto il gap tra il piccolo risparmiatore e gli investitori istituzionali. Essere consapevoli, o in alcuni casi l’illusione di esserlo, ha facilitato l’avvicinamento degli investitori privati ai mercati azionari, sia direttamente, sia per il tramite dei fondi comuni d’investimento. In sostanza oggi l’investimento sui mercati azionari ha assunto un ruolo sociale. Il settore finanziario può essere oggi considerato un settore maturo per quanto concerne la conoscenza delle caratteristiche tecniche dei prodotti, mentre, al tempo stesso, può essere definito in pieno sviluppo per quanto riguarda il grado di penetrazione di molti suoi prodotti. A tutti, infatti, è noto il funzionamento di un conto corrente bancario o di una polizza danni del ramo auto, o ancora, il procedimento di sottoscrizione di un fondo comune d’investimento o d’acquisto di un titolo azionario. Tuttavia l’offerta di prodotti finanziari presenta ancora un ampio margine di crescita specialmente in quei segmenti che soddisfano i bisogni d’investimento, di copertura dei rischi o del miglioramento della qualità del periodo di vita non lavorativa. La ricerca dell’eccellenza è il nuovo credo delle istituzioni finanziarie, dove per istituzione finanziaria intendo in senso lato le banche, le imprese d’assicurazione e le società di gestione del risparmio.
La concorrenza intersettoriale ha conseguenze rilevanti sulla struttura reddituale e competitiva del settore. Il cliente ha beneficiato moltissimo della concomitanza di questi tre fattori (diffusione dell’informazione finanziaria, caos competitivo, ingresso d’operatori online), ottenendo benefici visibili. Infatti, oggigiorno, ci sono minori costi di transazione per i servizi finanziari tradizionali, maggiori opportunità d’impiego per il risparmiatore, maggiore disponibilità di servizi e prodotti ma soprattutto maggiore trasparenza nelle condizioni economiche in quanto il risparmiatore, oggi, ha di fronte singoli interlocutori che sono più chiari e trasparenti sulle condizioni economiche applicate.
Il settore finanziario, oggi, è un grande supermercato dove il risparmiatore può soddisfare tutte le sue esigenze in termini di rischio accettato e rendimento desiderato. Le istituzioni finanziarie hanno cercato di affrontare il nuovo scenario in modi differenti, prima all’interno del proprio paese e in un secondo momento in modo transnazionale.
Le opportunità strategiche in termini di risposta ai cambiamenti in atto nella struttura competitiva possono essere:
• l’identificazione di una nicchia di mercato e la specializzazione per prodotto, o cliente o mercato di riferimento;
• la crescita nel proprio core business;
• la rifocalizzazione e la riorganizzazione.
L’ evoluzione strategica ovviamente trae origine dalla scelta che ciascuna istituzione finanziaria ha attuato tra le varie opportunità strategiche. Il processo di concentrazione in atto è quindi solo agli inizi e coinvolge sia istituzioni dello stesso segmento di mercato, sia istituzioni attive in settori differenti ma complementari. In questo senso, per esempio, il cammino dalla crescita interna verso la diversificazione è stato intrapreso da alcuni anni già da istituzioni internazionali come Fortis Ing, CSFB e Citigroup.