Processi intersettoriali in grado di promuovere cambiamenti di lungo periodo su scala globale: investire nei megatrends significa contribuire alla definizione di cambiamenti epocali e cogliere le opportunità derivanti dall’evoluzione dei processi, delle industrie, della società.
Nell’intervista per lo Speciale protagonisti del Salone del Risparmio 2024 del programma MyAdvice di FinanceTV, ne abbiamo parlato insieme a Paolo Paschetta, Equity Partner, Country Head Italia di Pictet Asset Management.
I megatrends più discussi e incisivi oggi sono quelli che riguardano la transizione energetica, quella alimentare e anche la transizione digitale, tema che Pictet AM ha affrontato in questi giorni al Salone del Risparmio, in particolar modo concentrandosi sugli impatti dell’intelligenza artificiale.
Essa è infatti cresciuta moltissimo negli ultimi anni e, ad esempio, negli USA rappresenta una delle leve trainanti della produttività del sistema economico, del cambiamento dei modelli di business delle aziende, nonché uno strumento per sostenere una crescita deflattiva e per facilitare il processo verso la deglobalizzazione.
L’inflazione e il connesso rialzo dei tassi hanno fatto riscoprire un interesse mai sopito per i titoli di Stato, determinando un aumento degli investimenti in debito pubblico (+44%), in un anno in cui il mercato dell’equity è cresciuto tra il 15 e il 40%. Paolo Paschetta sottolinea come la diversificazione debba comunque rimanere il principio cardine dell’allocazione del capitale investito e come i clienti vogliano strumenti semplici da affiancare alle obbligazioni governative: panieri ben diversificati con rendimenti a scadenza, che investano in emissioni governative o corporate (dall’investment grade all’high yield) possono rappresentare una buona soluzione.
In termini di asset allocation ed equilibrio nel portafoglio del cliente, si sottolinea l’importanza dell’educazione finanziaria per superare i bias e la paura dei mercati e poter iniziare ad abbracciare in modo considerevole le opportunità per creare valore offerte ad esempio dal mercato azionario. Infatti, in Italia, la componente equity nei portafogli è molto bassa e si attesta intorno al 10-12%, ma sarebbe ideale fosse intorno al 40%. La parte rimanente del portafoglio, in questa fase di mercato potrebbe essere investita in panieri diversificati, restando in area euro e considerando duration brevi e integrando anche con una quota di private markets, real estate, private equity e private debt. Per eliminare la componente emotiva ed affacciarsi a strumenti redditizi l’investimento in PAC rappresenta una buona soluzione.
Per un approfondimento sulle opportunità offerte dai megatrends e per conoscere le prospettive di investimenti di Pictet Asset Management guarda l’intervista integrale.