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Investimenti e mercati

Pasqua, niente sorprese dai prezzi del cacao

Per investimenti alternativi, occhio al trend dell’ingrediente più usato nelle festività

L’anno scorso in questo periodo, i prezzi del cioccolato e dei dolciumi sono aumentati nel Regno Unito. I prezzi del cacao hanno registrato un picco nel primo trimestre del 2018 (+35% nel primo trimestre del 2018) e sono diminuiti da allora (-10,8% da marzo 2018), ma non aspettatevi che le vostre uova di Pasqua diventino più economiche. Sebbene il cacao sia un ingrediente chiave, non è l’unico presente nell’uovo di Pasqua. Il prezzo è probabilmente determinato più dai costi di marketing e di distribuzione che dagli ingredienti stessi. Anche il deprezzamento della sterlina ha probabilmente contribuito a spingere all’insù il prezzo degli ingredienti in termini di valuta locale.

L’Organizzazione internazionale del cacao (ICCO) ha previsto un aumento del 3,2% nell’anno di produzione 2018/2019: anche se la stagione è ormai ampiamente completata, i dati finali non sono ancora disponibili.  Anche le macinazioni sono in aumento, il che lascerà il rapporto tra le scorte e la macinazione all’incirca invariato al 37,6%. Secondo l’ICCO, la Costa d’Avorio, il più grande produttore mondiale di cacao, sta per superare la sua produzione record, che nel 2016/17 ha raggiunto i 2.020 milioni di tonnellate. Ma quest’abbondanza di offerta non è comunque riuscita a far scendere significativamente i prezzi del cacao perché nel febbraio 2019 le preoccupazioni per le temperature superiori alla media e i timori dei venti di Harmattan (venti secchi del deserto) in Africa occidentale hanno mitigato le aspettative del mercato di eventuali sorprese al rialzo della produzione.

Attualmente è in corso il fenomeno climatico di El Niño, un fattore storicamente positivo per i prezzi del cacao. Tuttavia, l’evento risulta troppo debole per impattare notevolmente il clima in Africa occidentale (la più grande area di produzione). All’inizio del periodo di metà stagione del raccolto di maggio, ci aspettiamo una minore volatilità dei prezzi rispetto agli ultimi mesi, data la minore entità del raccolto (il raccolto di metà stagione è pari al 15-20% del totale).