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Patto di famiglia, così
scocca la pace tra gli eredi

Uno strumento da consigliare ai clienti che vivono tensioni per ragioni successorie

Le tensioni tra gli eredi possono essere cancellate dal patto di famiglia. Lo strumento può migliorare anche la gestione della delicata fase del passaggio generazionale d’azienda. Ancora oggi, in Italia, solo il 25% delle imprese sopravvive alla seconda generazione. La percentuale scende al 15% per quelle che raggiungono la terza. Secondo le statistiche, inoltre, quasi un’impresa familiare su cinque dovrà affrontare il passaggio generazionale nei prossimi cinque anni. Chiaro che il tessuto imprenditoriale del Paese abbia bisogno di riflettere su questi numeri se vuole puntare a crescere e migliorarsi.

In questo contesto, giunge in soccorso il patto di famiglia. Un atto pubblico che permette di assegnare l’azienda a un soggetto, detto legittimario, che si ritiene essere in possesso di competenze e capacità tali da assicurare la continuità aziendale. Parallelamente, il legittimario prescelto è obbligato a liquidare gli altri legittimari con una somma corrispondente alla quota di eredità che spetterebbe loro sull’azienda o sulle partecipazioni societarie, salvo che questi vi rinuncino.

L’altro grosso vantaggio di questo strumento è rappresentato da una fiscalità di assoluto favore. Le donazioni o i trasferimenti mortis causa di aziende o partecipazioni di maggioranza che garantiscano una continuità di gestione (cinque anni), infatti, non sono soggetti a imposta di successione e donazione. Non sembra esserci un modo migliore per gestire la successione in ambito aziendale. Insomma, per un consulente finanziario, conoscere al meglio le caratteristiche del patto di famiglia può rappresentare la strada più semplice per risolvere i problemi successori del proprio cliente.