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Economia e Dintorni

Pericolo dall’oriente “In Asia rischio di bolle”

La Banca mondiale punta il dito sull’oriente e taglia le  stime sulla crescita della Cina e delle economie emergenti . Allarme sul rischio di una "nuova bolla finanziaria".

POSSIBILE BOLLA – La Banca mondiale taglia  le sue stime sulla crescita della Cina e delle economie emergenti dell’Asia orientale per il 2011, lanciando un allarme sul rischio di una "nuova bolla finanziaria".
La ripresa , sempre secondo la Banca Mondiale  – "è robusta, ma ora serve attenzione nel gestire i rischi che stanno emergendo e che potrebbero minare la stabilità macroeconomica” e sempre in una nota   "Le autorità in Asia orientale devono adottare adeguate precauzioni per assicurarsi che non si ripeta lo stesso errore due volte in poco più di un decennio".
 Le valute asiatiche si stanno apprezzando poiché i bassi rendimenti nei paesi sviluppati guidano il capitale verso quella zona. Ciò potrebbe creare inflazione, portare a bolle speculative e danneggiare il settore bancario.
Le economie emergenti dell’Asia orientale – si legge nel documento – vedranno nel 2011 una crescita del 7,8%, in rallentamento dall’8,9% del 2010 e peggiorata rispetto alla stima precedente di un +8%.

RIALZO DEI TASSI- Nel frattempo la Cina ha rialzato di un quarto di punto il tasso ufficiale. Anche il paese del dragone ha problemi di possibile surriscaldamento dell’economia, e di recente ha anche aumentato gli obblighi di riserva per le maggiori banche, sempre per frenare l’eccessiva esuberanza del credito.

La Banca mondiale punta il dito contro i forti afflussi di capitali verso le economie della regione, che non include Giappone, Sud Corea, Taiwan, Hong Kong, Singapore e India: "se gli afflussi dovessero restare così forti, specie nel caso di una crescita globale debole, le autorità finanziarie dovranno gestire la sfida posta dalla "stabilità del settore finanziario e dalla necessità di avere una bassa inflazione", dice Vikram Nehru, responsabile della Banca mondiale per la regione.